Quando scatta la sospensione della pensione, in quali casi ciò è previsto dalla legge: cosa bisogna sapere e dettagli al riguardo
L’argomento e la tematica relativa alla pensione desta grande interesse e sono tante, al riguardo, le curiosità che di certo non mancano: quando potrebbe scattare la sospensione della pensione, i casi previsti dalla legge circa tale aspetto e la revoca, il pignoramento presso terzi e limiti di importo. I dettagli a tal proposito.
Di solito e generalmente il pagamento inerente una pensione non può essere bloccato, questo è un diritto che deriva dal versamento avvenuto dei contributi nel corso del tempo e dunque viene garantito da parte della legge; tuttavia, come viene spiegato nell’approfondimento da parte di Investireoggi.it, vi potrebbero essere dei casi di sospensione dei pagamenti o riduzione dell’assegno, anch’essi previsti secondo legge.
L’ente non può agire in modo arbitrario ma soltanto in specifiche situazioni. Tra i più noti circa la sospensione, vi è quello legato ai redditi, si legge. Si pensi alle pensioni anticipate con Quota 100, per esempio. La sospensione del pagamento scatterebbe qualora vi fosse il superamento della soglia di reddito di lavoro da 5 mila euro.
Vi possono essere anche altri prestazioni coinvolte dal divieto di cumulo. Si pensi a quelle erogate da INPS circa gli assegni di invalidità civile, laddove qualora vi fosse il superamento di determinati limiti da reddito singolo e/o familiare, il pagamento verrebbe sospeso. Così come nel caso del mancato superamento della revisione sanitaria per chi ne è soggetto e percepisce le indennità economiche.
Potrebbe essere il caso anche delle pensioni di reversibilità, con l’eventuale riduzione dell’assegno erogato per coloro che ne hanno diritto nel caso in cui fossero superate determinate soglie di reddito. Vi sarebbe dunque, in tal caso, un ridimensionamento dell’importo. Così come un blocco circa la rendita potrebbe aver luogo nei casi dei pensioni italiani che risiedono all’estero e non comunicassero per tempo, ogni anno, la propria esistenza in vita. In tal caso l’assegno sarebbe prima sospeso e successivamente eliminato, spiega Investireoggi.it.
Tanti i temi e gli aspetti che destano attenzione, quando si parla di pensione, a cominciare dalle novità prevista dalla recente circolare INPS; ma gli aspetti oggetto di interesse riguardano anche, ad esempio, l’anno di inizio lavoro che può fare la differenza per quel che riguarda il calcolo, o ancora il valore che la pensione ha oggi, considerato rincari, inflazione e la situazione attuale dal punto di visto economico.
Rispetto al tema in oggetto, Investireoggi.it spiega che i casi maggiormente frequenti per quel che concerne il blocco delle pensioni riguarda quelli inerenti il pignoramento. Tuttavia, viene chiarito che, stando alla normativa vigente, è possibile pignorare le pensioni soltanto in parte e a seconda dell’importo.
Quali sono dunque i limiti di pignoramento per la pensione? A secondo dell’importo mensili, questi sono: 1/5 per pensioni fino ad euro 2500; 1/7 per pensioni tra 2500 e 5000 euro; 1/10 per pensioni maggiori di euro 5 mila.
Si legge ancora che vi sarebbe poi un limite al di sotto di cui non si può pignorare l’assegno, noto col nome di “limite vitale“, e che sarebbe fissato nella misura di 1.5 volte l’importo dell’assegno sociale che viene aggiornato anno dopo anno.
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