I beneficiari di pensione prestino ben attenzione. Giungono buone nuove dall’Inps.
Si prospetta un nuovo aumento per i pensionati che a oggi ricevono uno specifico assegno mensile. Cerchiamo di comprendere insieme a chi e, soprattutto, quanto spetti.
Il desiderio di ogni italiano, bearsi, dopo tanti anni di duro lavoro, di una pensione adeguata e in tutta tranquillità. Con la concessione, perché no, di qualche sfizio a cui prima, causa lavoro, si è dovuto rinunciare.
Del resto proprio la pensione, lo si sa, si pone come una vera e propria fonte di sussistenza. Un sostegno per tanti di quegli anziani che sarebbero in altro modo incapaci ad affrontare anche le più semplici spese giornaliere.
Va ammesso, in ogni caso, come non sempre l’importo pensionistico sia sufficiente a condurre un’esistenza per lo meno dignitosa. Sono tanti i cittadini che mensilmente riscuotono assegni inferiori ai 1.00 euro. Pensioni esigue che non aiutano i pensionati, obbligati così a restringere i consumi con la preoccupazione di non essere in grado di far quadrare i conti del bilancio mensile.
Uno scenario in cui s’inserisce il nuovo aumento delle pensioni INPS che, d’altronde, non riguarderà tutti i pensionati. Solo chi beneficia di un assegno di pensione compreso tra una soglia minima e massima di importo potrà essere agevolato da trattamento pensionistico più elevato.
Il di più messo in cantiere sarà dispensato ai beneficiari a partire dal prossimo anno. Questa l’effetto diretto della riconsiderazione ad hoc sui trattamenti pensionistici.
Al crescere delle spese della vita segue anche una crescita della rivalutazione ufficiale delle pensioni INPS nel 2023. Il trattamento pensionistico sarà adeguato al recente indice dell’1,9%.
Di conseguenza l’assegno di pensione sarà più lauto. Si dovranno poi sommare una sequenza di arretrati quantificati considerando la differenza tra l’indice di rivalutazione 2022, che equivale all’1,7%, e la nuova percentuale dell’1,9% stabilita per il 2023.
Il parterre dei beneficiari dell’aumento conterà una cifra piuttosto cospicua di pensionati. La crescita del trattamento pensionistico addolcirà le tasche di quei pensionati che ricevono dall’INPS un assegno mensile che orbita tra i 500 e i 2.400 euro.
Ovviamente, occorre chiarire che non ci sarà nessun exploit stellare di queste pensioni. Si conteranno aumenti, ma per importi non eccessivamente elevati. Il parametri saranno consequenziali alle oscillazioni dei prezzi ISTAT.
Nella fattispecie, il tasso conclusivo dell’1,9% scalza, anche se di poco, il tasso temporaneo dell’1,7%. Così si spiega l’aumento dal 2023 per i pensionati che ricevono una pensione INPS compresa tra i 500 e i 2.400 euro.
Un assegno mensile sì più lauto, ma non troppo elevato. Gli importi andranno dai 10 ai 50 euro in più.
In particolare, l’assegno mensile crescerà di:
9,50 euro per una pensione INPS di 500 euro
11,34 euro per una pensione INPS di 600 euro
13,00 euro per una pensione INPS di 700 euro
15,20 euro per una pensione INPS di 800 euro
17 euro per una pensione INPS di 900 euro
19 euro per una pensione INPS dai 1000 euro in su
40,23 euro per una pensione INPS dai 2.400 euro in su.
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