Pensione donne: stop all’assegno per 12 o 18 mesi, (troppo tempo senza soldi) forti polemiche

Il Governo conferma l’Opzione Donna per il 2025 ma rimangono requisiti specifici da soddisfare per accedere al pensionamento anticipato.

Per il 2025 il Governo conferma l’Opzione Donna che, ricordiamo, è un regime di pensionamento anticipato riservato a determinate categorie di lavoratrici. Queste dovranno inoltre rispettare requisiti e parametri per potervi accedere. Ad esempio quello legato all’età anagrafica: 61 anni per le lavoratrici senza figli, 60 anni per le lavoratrici con un figlio e 59 anni per le lavoratrici con due o più figli. Inoltre bisognerà dimostrare di aver maturato almeno 35 anni di contributi entro il 31 dicembre 2024.

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Pensione donne: stop all’assegno per 12 o 18 mesi, (troppo tempo senza soldi) forti polemiche – trading.it

Per quanto riguarda le categorie di lavoratrici che possono accedere all’Opzione Donna abbiamo: le caregiver, ovvero le donne che assistono un familiare convivente affetto da handicap grave da almeno sei mesi; le donne con invalidità civile pari o superiore al 74 per cento e le donne licenziate o dipendenti di aziende in crisi, queste potranno usufruire del pensionamento anticipato anche senza figli a 59 anni. Ma la polemica negli ultimi tempi si è scatenata attorno alla cosiddetta finestra mobile, di dodici e diciotto mesi. Vediamo perché.

Opzione Donna, troppi dubbi sulla finestra mobile: non si spengono le polemiche

Con la conferma dell’Opzione Donna per il 2025 sono riemerse le polemiche riguardanti le finestre temporali per la presentazione della domanda. Secondo molte lavoratrici infatti con questa modalità si resterebbe per troppo tempo senza assegno e senza percepire soldi. La discussione si è accesa proprio attorno alla cosiddetta finestra mobile ma a quanto pare le istituzioni non metteranno nuovamente mano alla normativa, per ora rimane invariata. Cerchiamo di capire nel dettaglio il funzionamento delle scadenze e dei termini stabiliti.

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Opzione Donna, troppi dubbi sulla finestra mobile: non si spengono le polemiche – trading.it

Le lavoratrici dipendenti potranno presentare la domanda dodici mesi dopo il raggiungimento dei requisiti mentre le lavoratrici autonome dopo diciotto mesi. In generale, l’Opzione donna permette di andare in pensione anticipatamente comporta anche una riduzione dell’importo pensionistico rispetto al sistema misto o retributivo – è bene ricordare che la pensione viene calcolata integralmente con il metodo contributivo. Il Governo proroga la misura di fronte alle esigenze di equità sociale ancora presenti e per le condizioni particolari delle donne nel mercato del lavoro.

Non resta molto altro da fare se non adeguarsi, per il momento, alle disposizioni vigenti, con la speranza che in futuro si possano ritoccare gli aspetti controversi, in favore delle lavoratrici.

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