Da quest’anno, le donne possono beneficiare di uno sconto fino a 16 mesi sull’età anagrafica e andare in pensione a 65 anni e 8 mesi.
Per tutto il 2025, saranno attivi i requisiti della Legge Fornero per la pensione di vecchiaia, ossia almeno 67 anni di età e 20 anni di contributi, sia per gli uomini sia per le donne. Non sono stati modificati, inoltre, i presupposti per la pensione anticipata ordinaria, accessibile con 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne, senza penalizzazioni sull’assegno spettante.

Sono state, poi, confermate Quota 103, per i contribuenti con almeno 62 anni di età 41 anni di contribuzione, e Opzione Donna, per le lavoratrici con almeno 61 anni di età e 35 anni di contributi che siano caregivers, invalide al 74%, licenziate oppure dipendenti di aziende in crisi. Ma le donne hanno diritto a ulteriori sconti sull’età pensionabile, per anticipare l’uscita dal mondo del lavoro fino a un massimo di 16 mesi. Quali sono le condizioni per usufruire dei benefici?
Pensione anticipata fino a 16 mesi per le donne: i requisiti per usufruirne
Le lavoratrici madri con almeno quattro figli e che appartengono al sistema contributivo (perché hanno iniziato a lavorare a partire dal 1996) possono anticipare la pensione fino a 16 mesi. Al momento, secondo le stime dell’INPS sarebbero poche le beneficiarie.

Potranno andare in pensione tra quindici anni coloro che ora hanno 50 anni e 4 figli e che, dunque, avranno l’opportunità di smettere di lavorare a 65 anni e 8 mesi di età. Ovviamente, in futuro questa platea potrebbe estendersi, a condizione che i requisiti non vengano rivisti. In pratica, la madri con almeno 4 figli e ricadenti nel sistema contributivo puro, possono accedere, già da quest’anno, alla pensione di vecchiaia prima del compimento dei 67 anni di età, ottenendo uno sconto di 4 mesi per ciascun figlio, entro il limite massimo di 16 mesi.
Come aumentare la pensione? Tutte le opzioni disponibili per le donne
In alternativa, l’attuale normativa previdenziale permette alle donne di usufruire di un coefficiente di trasformazione aumentato di un anno, in caso di uno o due figli, oppure di due anni, in caso di tre o più figli. Questo sistema è già applicato dall’INPS in maniera automatica, nel caso in cui le contribuenti usufruiscano del servizio telematico di simulazione offerto dall’Ente previdenziale. Le lavoratrici madri, in pratica, dal 2025 possono scegliere tra lo sconto contributivo e il coefficiente maggiorato di uno o due anni.