Occasione non nota a tutti quella che si lega alla pensione e ai diritti inespressi, cercala richiesta di aumento per quella percepita negli ultimi cinque anni: casi e dettagli
È un tema di interesse generale, la pensione, che si lega a vari altri elementi e spunti di approfondimento, in taluni casi non noti ai più, come ad esempio i diritti espressi, mediante cui si può far richiesta di un amento rispetto al percepito negli ultimi cinque anni. Ma a seguire ecco i dettagli, casi e aspetti da approfondire.
In virtù dei diritti inespressi vi è la possibilità di aumento delle pensioni, e al riguardo anche col pagamento degli arretrati in merito ai cinque ultimi anni. A spiegarlo nell’approfondimento è Money.it, il quale si sofferma proprio su tale aspetto. Quando si parla di diritti inespressi, si fa riferimento ad una questione dalla grande importanza, sebbene non nota a tutti. Ecco che può interessare comprendere meglio di cosa si tratta.
Chiarendo anche quando tali diritti legati al pensionamento possono far crescere gli assegni. E ancora, possano portare a soggetti che ne hanno diritto, anche gli arretrati dei 5 anni ultimi.
La possibilità circa l’eventuale aumento degli importi si lega alla richiesta da fare ad INPS, sopratutto qualora si tratti di assegni dagli importi non alti. Vi sono alcune misure previste mirate al sostegno del reddito dei pensionati. Il cui riconoscimento, però, non avviene in automatico ma su richiesta. Accade però talvolta che si soggetti che magari ne hanno diritto non sanno di tali misure. E ignorano anche magari a chi potersi rivolgere per chiedere un supporto.
In merito ai diritti inespressi, il riferimento si lega proprio a quelle misure di cui un eventuale soggetto ha diritto ma che non sono percepite. Generalmente perché non ne è a conoscenza. Per tali diritti, il soggetto ha la possibilità di farne richiesta per cinque anni. Dal momento che la prescrizione – viene spiegato – è quinquennale.
Qualora si presentasse la richiesta oggi, per fare un esempio, la richiesta potrebbe riguardare non soltanto quando andrebbe riconosciuto da settembre in poi. Ma si legherebbe anche agli arretrati sin da agosto del 2017.
Le tematiche che si legano alle pensioni sono numerose e vari sono gli aspetti, in generale, che possono esser oggetto di approfondimento. Come nel caso per esempio delle misure per uscire prima dal lavoro, anche senza limiti di età: ecco quali sono e dettagli in merito.
Tornando invece alla pensione e diritti inespressi, di solito, come si può leggere al riguardo da Money.it, quest’ultimi riguardano le misure la cui erogazione proviene da INPS su richiesta del soggetto. E che vanno a legarsi al reddito percepito. È un discorso relativo per esempio all’integrazione al trattamento minimo. Ovverosia quella cifra che si aggiunge al trattamento pensionistico, al fine del raggiungimento della soglia minima.
Tanto l’importo quanto i limiti reddituali al fine di averne beneficio ed accesso, cambiano di anno in anno, in virtù della rivalutazione.
Nell’anno corrente si attesta a 524,34€. Per intero va al pensionato il cui reddito individuale non sia superiore di €6.816,42. Oltre tale limite, ma all’interno di quello di 13.632,84€ all’anno, se ne ha diritto seppur in maniera parziale.
Si legge poi delle maggiorazioni sociali, e dunque la misura che va ad incrementare la cifra che si legga alla prestazione previdenziale per chi risulta essere svantaggiato dal punto di vista economico. Attualmente, ve ne sono 3, ovvero quella che riguarda chi ha un’età tra sessanta ed i sessantaquattro – 25,83€ al mese. E poi a chi ha un’età fra sessantacinque e sessantanove – 82,64€. E ancora, l’incremento al milione, che una volta fatti settant’anni porta un incremento dell’assegno di 136,44€.
Si tratta di maggiorazioni di cui può beneficiare soltanto chi è titolare di pensione inferiore, oppure uguale, circa la pensione minima. E laddove non vi siano altri redditi.
Altro aspetto si lega alla quattordicesima, la quale si riceve nel momento in cui si vanno a soddisfare determinati requisiti reddituali. Non occorre farne richiesta, ma Money.it spiega che potrebbe non esservi l’erogazione da parte di INPS. Non essendo quest’ultimo a conoscenza dei redditi personali circa il soggetto pensionato. E dunque ha modo modo di compiere una valutazione in merito al fatto che la 14° sia, oppure no, spettante.
Qualora vi fosse il caso di una 14° non pagata, vi è la possibilità legata alla presentazione di una richiesta di ricostituzione dell’assegno. Al fine di sbloccarne il pagamento, nel momento in cui vi fosse il soddisfacimento dei requisiti ad essa legati. A far parte dei diritti inespressi, poi, potrebbero esserci anche gli assegni al nucleo familiare. Dal momento che spettavano – non vi è più il riconoscimento di quest’ultimi a partire dal mese di marzo dell’anno corrente con l’arrivo dell’assegno unico – sia ai dipendenti che pensionati.
Come fare per usufruire dei diritti inespressi?
A partire dal mese di aprile dell’anno in corso, sul portale INPS vi è il Consulente digitale delle pensioni. Si tratta di un servizio mediante cui l’ente dà informazioni al soggetto pensionato circa il diritto alle prestazioni integrative. Le quali incrementano le cifre della pensione.
Il soggetto sarà ‘guidato’, ricevendo info circa la richiesta dei diritti in questione. Oppure, vi è la possibilità di far riferimento ad un patronato.
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