La pensione di reversibilità è riconosciuta anche ai figli superstiti in base a condizioni specifiche. Verifichiamo cosa prevede la normativa vigente.
Un Lettore padre di due figli (uno frequenta le scuole superiore di secondo grado e l’altro un percorso di studio universitario), è preoccupato per il suo stato di salute, e chiede agli Esperti di Trading.it se ai figli spetta la pensione di reversibilità.
La normativa prevede che la pensione di reversibilità spetta ai figli minori di diciotto anni e ai figli inabili a prescindere dell’età. I figli devono essere a carico fiscalmente quando si manifesta l’evento. Nel caso i figli siano studenti e a carico fiscalmente possono ottenere la pensione di reversibilità in base a condizioni specifiche, fino a 21 o 26 anni di et. Verifichiamo le possibilità in base alle specifiche INPS contenute nella circolare n. 185/2015.
Pensione di reversibilità: quando spetta la quota ai figli?
Nel caso di figli studenti, che frequentano una scuola media o professionale, con un’età compresa tra i 18 e 21 anni e non devono svolgere attività lavorativa. Per i figli che frequentano un corso di studio universitario, percepiscono la quota di pensione di reversibilità fino alla durata del corso legale di laurea e comunque, non oltre i 26 anni di età. Anche in questo caso devono essere a carico fiscalmente e non svolgere nessuna attività lavorativa.
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Inoltre, la pensione di reversibilità spetta al figlio superstite, che dopo terminato il corso di laurea si iscriva a un corso di specializzazione. Comunque, la prestazione sarà erogata fino al compimento dei 26 anni di età. Pensione di reversibilità, attenzione: spetta solo ai figli se il genitore sbaglia
Occorre precisare che dopo il diciottesimo anno dei figli, questi hanno diritto alla pensione di reversibilità se si verificano due situazioni:
a) l’assegno spetta fino al compimento del corso di studio ma non oltre 21 anni di età;
b) spetta fino al compimento del corso legale di laurea ma non oltre 26 anni di età. Non sono considerati i periodi fuori corso anche se lo studente ha un’età inferiore a 26 anni.
Ad esempio se un figlio inizia l’università in ritardo, anche se non ha terminato il corso di laurea, la pensione sarà erogata massimo fino a 26 anni di età. Oppure, nel caso uno studente anticipa i tempi e termina il corso di laurea e si iscrive ad un corso di specializzazione universitario, continua a percepire la pensione fino al compimento dei 26 anni di età.
Quote spettanti
La pensione è riconosciuta ai superstiti in base a quote da ripartire tra il coniuge e i figli, nello specifico:
- coniuge con due o più figli: 100%;
- coniuge con un figlio o due figli senza il coniuge: 80%;
- solo un figlio: 70%;
- solo il coniuge: 60%;
- due genitori o sorelle e fratelli: 30%;
- per altri familiari: 15%.
Inoltre, precisiamo che in base al reddito personale, la quota spettante, subisce una diminuzione dal 25% fino al 50%.
Fonte: Circolare INPS n. 185 del 18 novembre 2015