Pensione di reversibilità e invalidità insieme, ecco quando è vantaggiosa e quando invece non lo è. Tutti i dettagli
Quando uno dei coniugi, lavoratore dipendente, perde la vita, la pensione passa al consorte o alla consorte, tramite una prestazione economica, chiamata reversibilità.

Questo aiuto finanziario è erogato a coniuge, figli, e altri parenti a carico del defunto. Chi dipendeva economicamente dal pensionato defunto, può quindi essere aiutato con questa prestazione finanziaria. L’importo della pensione di reversibilità è diverso, in base a quanto percepiva la persona deceduta, e anche al quadro economico in cui versava.
In linea più generale, si può dire che il marito o la moglie della persona che non c’è più, possono percepire il 60% della pensione del defunto, e l’importo può crescere, nel caso in cui la coppia abbia figli. Si tratta di una vera e propria tutela per le famiglie che dipendevano dalla pensione della persona scomparsa.
Pensione di reversibilità, in quali contesti può portare vantaggi e in quali no: la storia di due donne diverse
La prima storia riguarda la signora Francesca, italiana, vedova di un pensionato che percepiva la cosiddetta pensione di vecchiaia. La donna è invalida civile 100%, e percettrice della relativa pensione.

Quando suo marito si è spento per sempre, alla donna è passata anche la pensione di reversibilità del coniuge. Ergo, la donna ha iniziato a percepire, pensione di invalidità e reversibilità. Il vantaggio, in questo contesto, per la suddetta signora, è quello di poter, con queste due risorse, pagare spese mediche e assistenziali, mentre con la reversibilità del marito, riesce a fare fronte alle altre necessità quotidiane, il che le consente di vivere in maniera dignitosa.
Per quanto concerne, invece, la storia della signora Lucia, italiana e vedova con la stessa situazione della signora Francesca, ossia marito defunto che percepiva pensione di vecchiaia, le cose cambiano. Lei non percepisce, infatti, la pensione di invalidità, poiché non raggiunge i requisiti previsti, e dopo il decesso del coniuge, pur prendendo la reversibilità, è venuta a sapere che il suo reddito, in toto, oltrepassa l’importo che consente di ricevere ulteriori sussidi.
Se, peraltro, iniziasse a lavorare, la pensione del marito scomparso si andrebbe a ridurre. Questo ci fa ben comprendere come avere doppia pensione possa essere vantaggioso se le prestazioni percepite sono differenti, e non vanno a ostacolarsi a vicenda. Può invece essere svantaggiosa, quindi, una situazione, come quella della signora Lucia, in cui il reddito, nel totale, impedisce di ottenere altri sostegni o comunque potrebbe ridurre la cifra erogata con la reversibilità.