Pensione di reversibilità, cosa accade in caso di divorzio: le nuove norme forniscono il chiarimento che tutti stavano aspettando.
La pensione di reversibilità è, come sappiamo, il sostegno spettante ad un coniuge superstite quando l’altro viene a mancare. Tale prestazione è, come tutte le altre, regolata da una serie di leggi e norme mirate a tutelare la stessa e i suoi possibili beneficiari. Se la situazione può essere abbastanza chiara quando si tratta di coppie sposate, si fa, invece, più complicata in presenza di separazione o divorzio. Ecco, dunque, il chiarimento che arriva dalle nuove norme e che risponde ai dubbi di molti.
La separazione e il divorzio sono eventualità da considerare quando si contrae il matrimonio. I partner possono decidere, per un motivo p per un altro, di non portare avanti il legame. Cosa accade, allora, in tali evenienze, quando uno dei partner viene a mancare? Quando spetta e quando, invece, no, la reversibilità?
Reversibilità e divorzio: il chiarimento, ecco quando e a chi spetta
Dubbi e interrogativi a riguardo sono stati chiariti dalla circolare numero 19/2022 dell’INPS. Tale chiarimento si è reso necessario in quanto, in precedenza, l’ottenimento della pensione di reversibilità per i coniugi separati era direttamente collegata all’assegno di mantenimento e all’addebito della separazione.
Con le nuove norme, invece, la situazione è cambiata. Al coniuge superstite, dunque, anche se la coppia era separata, la reversibilità spetta di diritto indipendentemente da mantenimento e addebito. Eccezione fatta laddove siano presenti elementi che fanno decadere tale diritto, come possono essere delle nuove nozze.
Cosa succede, invece, in caso di divorzio effettivo? Ebbene, in questa circostanza la reversibilità spetta laddove si presentino tre condizioni fondamentali: il superstite deve percepire l’assegno di divorzio dal de cuius, non deve aver contratto nuove nozze e, infine, l’origine del trattamento pensionistico deve essere antecedente alla sentenza di divorzio.
Riguardo proprio alla casistica del divorzio è necessaria, inoltre, un’altra specifica: laddove l’interessato avesse contratto nuove nozze, la reversibilità non spetterà integralmente all’ex coniuge dal quale aveva divorziato, ma dovrà essere suddivisa tra quest’ultimo e il nuovo coniuge. La suddivisione delle quote sarà frutto di un attento calcolo che terrà conto sia della durata dei matrimonio che della situazione reddituale dei coniugi superstiti.
Ricordiamo, infine, che la pensione di reversibilità non si riceve in modo automatico, ma previa domanda. In caso di coniuge separato, si potrà provvedere tramite INPS. In presenza di divorzio, invece, ci si dovrà rivolgere al Tribunale affinché siano verificati i requisiti per l’accesso.