Ci saranno delle modifiche per quanto riguarda la pensione di garanzia giovani e il soccorso sociale a chi è in difficoltà economica: ecco tutti i dettagli.
Con la Legge di Bilancio 2025, è tornata alla ribalta la pensione di garanzia per i giovani grazie a un emendamento presentato dal Partito Democratico. Si tratta di una proposta che era stata presentata già lo scorso anno, ma che non aveva avuto un avanzamento per mancanza di fondi.
Adesso però la proposta potrebbe diventare realtà nel caso in cui dovesse essere approvata nel testo ufficiale della manovra economica. Per questo motivo, bisognerà aspettare l’approvazione finale della legge per conoscere tutti i dettagli e come funzionerà in maniera concreta.
Tuttavia, è possibile approfondire e vedere nel dettaglio in che cosa consiste la proposta di introduzione della pensione di garanzia dedicata alle generazioni più giovani, nate tra gli anni ’80 e ’90, cioè che hanno iniziato a versare i contributi dopo il 1996, e qual è l’obiettivo principale dell’assegno.
Proposta di pensione di garanzia ai giovani 2025: le novità
L’obiettivo della proposta della pensione di garanzia ai giovani è dare loro una pensione minima a coloro che non riescono a raggiungere un assegno adeguato con i contributi versati durante la propria carriera lavorativa. In sostanza, si dovrebbe intervenire con due strumenti principali fondamentali.
Il primo strumento è l’introduzione di un assegno di garanzia, che prevede l’integrazione del trattamento della pensione, in questo modo i giovani potrebbero ottenere una parte aggiuntiva a quella mancante, così da raggiungere una somma dignitosa per il loro futuro.
Il secondo strumento riguarda la maggiorazione della pensione minima, con lo scopo di garantire così una somma minima di pensione a coloro che non sono capaci di accumulare contributi, per via di contratti precari. Tra le opzioni c’è anche quello della possibilità di inserire periodi di ricerca attiva del lavoro o di lavoro di cura.
Un’altra soluzione proposta alla manovra è la possibilità di riconoscere contributi figurativi per i periodi di disoccupazione involontaria, di lavori saltuari o di formazione. Al momento si tratta solo di una proposta, ma il finanziamento potrebbe arrivare grazie all’istituzione di un fondo specifico, che dovrebbe aumentare nel corso degli anni.
Si parla dello stanziamento di 100 milioni di euro per il 2025; una somma che dovrebbe aumentare nel 2026 che raggiungerebbe quindi i 200 milioni di euro. Mentre si arriverebbe ai 300 milioni di euro nel 2017. Non resta che attendere il testo della manovra per capirne i dettagli.