Pensione, attenzione al rischio perdita contributi versati all’INPS

Qual è il rischio, circa la pensione, che si corre riguardo la perdita dei contributi INPS e cosa si potrebbe fare: di cosa si tratta e i dettagli al riguardo

Qualora i contributi versati a INPS non fossero sufficienti per far scattare il diritto alla pensione, ri rispia di poterli perdere, poiché INPS non restituisce i contributi versati che risultano, per l’appunto, essere insufficienti ai fini della pensione, si legge su money.it: cosa fare in questi casi?

Pensione, attenzione al rischio perdita contributi versati a INPS
Pensione (fonte foto: AdobeStock)

È un argomento che sta a cuore a tutti, quello della pensione, a maggior ragione nel caso in cui si potrebbe rischiare di versare per ogni anno di lavoro i contributi nel caso in cui il soggetto in questione in qualche modo non abbia poi il diritto di arrivare e percepirla.

Ad occuparsene nel proprio approfondimento è Money.it, che si sofferma sui contributi silenti, quei contributi cioè che sono versamenti contributivi che non danno però diritto alle pensioni. Attualmente non vi sono opzioni che permettono di andare in pensione con pochi contributi.

Ovvero: il minimo è 5 anni, così come stabilito dall’opzione contributiva della pensione di vecchiaia, al cui riguardo si richiede aver compiuto 71 anni; una possibilità riservata ai contributi puri, ovvero chi non ha versamenti antecedenti al primo gennaio 1996; in determinati casi, come deciso dalle tre deroghe Amato e da Opzione Dini, si può avere l’accesso alla pensione di vecchiaia a 67 anni e quindici anni di contributi; la pensione di vecchiaia, poi, richiede 20 anni di contributi.

In assenza del rispetto di questi termini, si parla di contributi silenti, poiché non vi è diritto alla pensione. Quindi, spiega Money, l’INPS non rimborserà quanto versato; l’unica casistica che vede l’obbligo di INPS alla restituzione di contribuiti, viene spiegato, è qualora non fosse stata dovuto, piche versata per errore o in eccedenza.

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Pensione e contributi silenti: come fare

Nel caso di contributi silenti, al fine di non perderli, vi sono alcune opzioni da conoscere e prendere in considerazione: Money.it spiega che in molti casi sono però previsti degli esborsi, la cui quantità varia in virtù della posizione contributiva e di quanto desiderato.

Il primo passo importante dunque è consultare e confrontarsi con un esperto per comprendere se vale la pena di procedere, oppure lasciar perdere, tutto dipende dagli anni e contributi versati.

Tra le opzioni possibili in caso si decida di procedere, vi è quella delle riunione degli anni di contributi sotto una unica cassa, nel caso in cui vi siano pochi contributi versati in più casse previdenziali e che da soli non siano sufficienti per il raggiungimento del trattamento.

Il cumulo gratuito dei contributi, si legge, consente tale operazione di riunione accrediti non coincidenti. Si potrebbe anche raggruppare, diversamente, la contribuzione accreditata in diverse gestioni INPS in una sola cassa, la Gestione Separata. Si fa riferimento al computo dei contributi che comporta un ricalcolo contribuito di tutto il trattamento pensionistico.

Vi sono poi le possibilità della ricongiunzioni e totalizzazione.

Altre possibili soluzioni riguardano l’aggiunta di altri contributi a quelli silenti, come nel caso, eventualmente esistano, di periodi coperti da contribuzione figurativa.

Di solito, questa avviene d’ufficio, ma in particolari casi il soggetto deve fare richiesta a INPS, si pensi alle gestioni pensionistiche dei lavorativi privati, spiega Money.it, dove è riconosciuta su domanda, per taluni periodi.

Servizio militare obbligatorio; volontario; servizio civile; riposi giornalieri; maternità al di fuori di un rapporto lavorativo; congedo parentale durante il rapporto lavorativo; malattia del bambino; malattia e infortunio; aspettativa per cariche sindacali, per cariche elettive; assenza dal lavoro legata a donazione sangue.

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Vi è poi l’opzione del riscatto, oneroso, di alcuni periodi, come ne caso del riscatto anni Università che hanno condotto alla larga, mediante modalità ordinaria o agevolata. O ancora, i versamenti volontari, che comporta un esborso, ma che qualora fosse conveniente potrebbe essere presa in considerazione.

Ad ogni modo, è opportuno che ciascuno approfondisca questi ed altri temi nel dettaglio, confrontandosi con esperti del settore per chiarire ogni eventuale dubbio, comprendere ogni requisito, condizione e dettaglio, informandosi tanto in generale quanto nel particolare della propria eventuale situazione.

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