La pensione sempre più povera e si cerca come fare per percepire di più, c’è uno strumento che permette di pensare al futuro: ecco di cosa si tratta.
L’INPS molto attento sui social, pubblica post informati per i cittadini. In questi giorni ha ricordato che è possibile utilizzare uno strumento per pensare al futuro.
La vita lastricata da mille difficoltà si divide in due cose: quello che facciamo e quello che facciamo accadere. Il riscatto laurea è uno strumento finalizzato ad intervenire sul proprio futuro. In effetti, permette di trasformare gli anni di università in anni di contributi validi ai fini pensionistici così da integrare la pensione.
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Pensione: lo strumento per integrare i contributi e far aumentare l’assegno
Coloro che hanno conseguito un titolo di studio, hanno la possibilità di poter effettuare il riscatto ai fini pensionistici dei propri anni di laurea. Il riscatto del corso di laurea consente di tramutare gli anni di università in anni contributivi e aumentare l’assegno di pensione.
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Il contributo da pagare è a carico del contribuente in base alle norme di calcolo che disciplinano le prestazioni pensionistiche. Tutto possono accedere a questo strumento, anche coloro che sono inoccupati e non iscritti a nessuna forma obbligatoria di previdenza.
La domanda si presenta online attraverso il sito dell’INPS o tramite il Patronato o chiamando il Contact Center multicanale.
Esiste la possibilità di risparmiare fino al 70% con il riscatto agevolato rispetto a quello ordinario.
Che cos’è il riscatto laurea
Per accedere al riscatto della laurea è necessaria il conseguimento di un titolo di studio. La normativa prevede due possibilità di riscatto degli anni di studio: ordinario e agevolato.
Il riscatto agevolato non è per tutti, infatti, rientrano solo coloro che si collocano nel sistema contributivo (cioè dal primo gennaio 1996) per la futura pensione. L’onere è calcolato in base all’aliquota contributiva in vigore all’atto della presentazione della domanda, alla retribuzione nei dodici mesi meno remoti. L’Istituto procede a ritroso dal mese di presentazione della domanda.
Esempio di quanto costa il riscatto della laurea ordinario e agevolato
Per dare un’idea di qual è il costo, l’INPS ha reso disponibile un esempio di calcolo con il riscatto ordinario e agevolato.
Riscatto ordinario: l’istituto ipotizza un contribuente che intende riscattare quattro anni di laurea nel Fondo pensioni lavoratori dipendenti AGO, per gli anni dal 2022 al 2005 e abbia presentato domanda di riscatto il 31 gennaio 2022. La retribuzione lorda del contribuente negli ultimi dodici mesi remoti è pari a 32.170 euro. L’importo del riscatto da pagare per quattro anni di studio è pari a 42.464,00 euro.
Riscatto agevolato: l’onere da pagare determinato sul minimale degli artigiani e commercianti, del medesimo periodo, nel Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti (FPLD), se la domanda è presentata nel 2022, il costo da riscattare è pari a 5.264,49 euro. L’onere è lo stesso anche se si presenta la domanda come inoccupato. Questo è solo un esempio, il riscatto laurea per la pensione, deve essere valutato caso per caso, ma come evidenzia l’esempio, il risparmio è di circa il 70%.
Infine, è possibile riscattare anche i periodi che si collocano nel sistema retributivo, in questo caso l’importo da versare varia in base all’età del richiedente, il sesso, il periodo da riscattare e la contribuzione totale e alle retribuzioni degli ultimi anni.
È possibile accedere al riscatto agevolato anche per i periodi universitari che prevedono corsi precedenti all’anno 1996, ma soltanto se si sceglie il calcolo della pensione interamente con il sistema contributivo.
Quali periodi di studio si possono riscattare per la pensione?
È possibile riscattare i periodi di studio corrispondenti alla durata dei corsi legali universitari che hanno portato al conseguimento di uno o più titoli rilasciati dall’Università. Nello specifico, si può riscattare:
a) diplomi di laurea (corso non inferiore a 4 anni e non superiore a 6);
b) diplomi universitari (corso in inferiore a 2 anni e non superiore a 3);
c) diplomi di specializzazione (successivamente alla laurea di durata non inferiore a 2 anni);
d) dottorati di ricerca;
e) laurea triennale, laurea magistrale e laurea specialistica;
f) diplomi rilasciati dall’AFAM (Altra Formazione Artistica Musicale).
Dal riscatto sono esclusi gli anni fuori corso, inoltre, è possibile riscattare anche solo una parte degli anni di studio e non l’intero corso.