La pensione è riconosciuta anche alle casalinghe con contributi e senza, vediamo quali sono i requisiti per presentare domanda.
La pensione casalinghe è prevista dal nostro sistema previdenziale italiano con la copertura attraverso un Fondo INPS istituito nel 1997 e attraverso la pensione sociale. Analizziamo nel dettaglio quali requisiti bisogna possedere per accedere alla pensione casalinghe con e senza contributi.
Per ottenere la pensione casalinghe è necessario iscriversi all’apposito Fondo casalinghe. Si tratta di un’opzione facoltativa, che è diversa dall’obbligo di assicurazione INAIL, che protegge solo in caso di infortuni domestici.
Hanno diritto alla pensione casalinghe, sia le donne che gli uomini, la condizioni fondamentale è l’iscrizione al Fondo. Il requisito contributivo richiesto per accedere a questa misura pensionistica, è un minimo di cinque anni di contributi versati nel fondo.
L’accesso al Fondo casalinghe non è previsto un importo prefissato per i versamenti, quindi, si può versare quanto si vuole ma bisogna considerare il tetto minimo mensile di 26 euro. In effetti, il versamento minimo annuale è di circa 310 euro.
Bisogna precisare che nel caso i contributi non sono sufficienti per accedere alla pensione casalinghe, i contributi pagati non saranno restituiti, sono considerati “silenti“. Inoltre, i contributi versati nel Fondo casalinghe non possono essere utilizzare per la ricongiunzione con versamenti in altre gestioni, e nemmeno per la totalizzazione.
Per accedere a questa misura è richiesto un requisito anagrafico di 57 anni con un minimo di cinque anni di contributi. Oppure, 65 anni di età nel caso in cui i versamenti non risultino sufficienti a maturare l’assegno previdenziale che deve essere almeno pari all’assegno sociale maggiorato di circa il 20 per cento.
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L’importo della pensione dipende molto di quanti contributi si versano e di quale entità. Ad esempio, con trenta anni di contributi si ottiene una pensione di circa mille euro al mese. La pensione è calcolata con il sistema contributivo, considerando la rivalutazione periodica dell’ISTAT e del PIL. La formula matematica per effettuare il calcolo, è la seguente:
Le donne che non hanno effettuato l’iscrizione al Fondo casalinghe, oppure, anche essendo lavoratrici con riescono a raggiungere il minimo contributivo richiesto per la pensione di vecchiaia, possono accedere alla pensione sociale. La pensione sociale spetta al compimento dei 67 anni, in possesso della cittadinanza italiana o permesso di soggiorno di lungo periodo. Inoltre, necessita la residenza effettiva in Italia da almeno dieci anni. L’assegno sociale ammonta a 460,28 euro al mese ed è erogato per tredici mensilità. Inoltre, l’assegno sociale può essere integrato con la pensione di cittadinanza fino a di un massimo di 780 euro.
La pensione sociale prevede anche un limite di reddito che nella misura piena, le donne non coniugate, non devono avere reddito. Invece, se coniugate il reddito massimo è di 5.983,64 euro annuo.
Poi, la somma dell’assegno è ridotto nei seguenti casi:
a) il reddito familiare è compreso tra 5.983,64 e 11.967,28 euro;
b) donne coniugate con un reddito personale annuo fino a 5.983,64 euro.
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