In questo particolare caso, potrebbero bastare solo 5 anni di lavoro per ottenere la pensione. Scopriamo insieme di cosa si tratta e analizziamo la situazione nel dettaglio.
Sono moltissimi i cittadini che ogni anno abbandonano il mondo del lavoro per iniziare la vita da pensionato lasciandosi alla spalle le intense giornate di lavoro per dedicarsi agli affetti più cari e magari passare giornate in relax. Si sente spesso parlare di pensionamento anticipato e di una fuoriuscita dal mondo del lavoro prima dei 67 anni. Infatti, in questo periodo di campagna elettorale le proposte sul tema pensioni sono davvero moltissime.
In questi anni, infatti, si è sentito spesso parlare della necessità di riformare il sistema pensionistico italiano. Tuttavia, ad oggi resta invariato e le possibilità per andare in pensione ci sono. In molti, infatti, non sanno che il nostro ordinamento consente in alcuni casi di ottenere la pensione pur avendo solo 5 anni di lavoro o contributivi. Scopriamo insieme di cosa si tratta e facciamo un po’ di chiarezza in merito alla questione.
Pensione, si può ottenere con soli 5 anni di lavoro: ecco di cosa si tratta
Come abbiamo visto il nostro sistema pensionistico prevede la possibilità di accedere alla pensione pur avendo solo 5 anni di lavoro o di contributi. Tuttavia, è bene chiarire subito che questa possibilità non è per tutti: infatti, si potrà ottenere la pensione pur avendo lavorato per un breve periodo di tempo solo in alcuni specifici casi. In questo articolo prenderemo in considerazione uno di quei casi ovvero, la pensione di inabilità.
La pensione di inabilità è una prestazione pensionistica che spetta a tutti quei lavoratori che si trovino nell’impossibilità di poter svolgere attività lavorativa. L’inabilità al lavoro, infatti, dovrà essere accertata da un’apposita commissione medica legale dell’ASL. Tuttavia, per ottenere la pensione è necessario essere in possesso di un requisito fondamentale: aver maturato almeno 5 anni di lavoro di cui almeno 3 nei 5 anni precedenti la presentazione della domanda per la pensione di inabilità.
Nonostante ciò, oltre al requisito in merito agli anni di lavoro svolti e contributi versati, vi sono anche altri requisiti necessari per ottenere la pensione di inabilità. Essi sono:
- La cessazione di qualsiasi attività lavorativa;
- La cancellazione da eventuali albi professionali;
- La cancellazione dagli elenchi di categoria dei lavoratori autonomi;
- La cancellazione dagli elenchi anagrafici degli operai agricoli;
- Rinunciare ai trattamenti a carico dell’assicurazione obbligatoria per la disoccupazione o altri integrativi alla retribuzione;
Coloro che avessero, quindi, i requisiti previsti potranno effettuare la richiesta per la pensione di inabilità. Tuttavia, una volta ottenuta, la prestazione non è permanente: infatti, essa potrà essere revocata al termine di una visita di revisione su iniziativa dell’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale. Ma a quanto ammonta l’assegno pensionistico per gli inabili al lavoro? Scopriamolo insieme!
Gli importi spettanti per coloro che percepiscono la pensione di inabilità: ecco quali sono
Come abbiamo visto, coloro che fossero impossibilitati a svolgere l’attività lavorativa potranno richiedere la pensione di inabilità pur avendo solo 5 anni contributivi. Ma a quanto ammonta l’assegno pensionistico? Nel dettaglio, gli importi spettanti ai pensionati inabili sono variabili. Infatti, l’importo dell’assegno potrà variare a seconda del periodo in cui hanno lavorato e anche in base all’età anagrafica.
Infatti, coloro che avessero maturato i contributi sia prima che dopo la data del 1° gennaio 1996 vedranno applicarsi il sistema misto ovvero una quota con il sistema contributivo e una quota con il sistema retributivo. Invece, per coloro che avessero maturato i propri contributi successivamente al 1° gennaio 1996 si applicherà interamene il sistema contributivo.
Inoltre, abbiamo visto che a far variare l’importo della pensione di inabilità incide anche l’età anagrafica: infatti, al compimento del sessantesimo anno di età viene riconosciuto un aumento dell’anzianità contributiva entro il limite di 2080 contributi settimanali.