C’è tempo fino al 31 dicembre 2021 per aderire alla pace contributiva che permette aumentare e anticipare la pensione, il Governo non ha previsto la proroga.
La domanda per la pace contributiva si può presentare entro il 31 dicembre 2021. Quindi, c’è ancora poco tempo per fare due conti e capire se conviene coprire i vuoti contributivi per periodi non lavorati. Questa misura permette di pagare un onere e recuperare i contributi per i periodi scoperti, che sono validi a tutti gli effetti per la pensione. Il meccanismo della pace contributiva permette di far aumentare l’assegno e raggiungere prima il requisito contributivo. Il Governo nella Legge di Bilancio 2022, non ha previsto la proroga della misura, in vigore in via sperimentale.
Il decreto legge n. 4/2019 ha previsto per il triennio sperimentale dal 2019 al 2021 la possibilità, per i lavoratori che non hanno contributi versati al 31 dicembre 1995, di coprire i periodi non lavorati ai fini contributivi. I lavoratori non devono essere titolari di pensione diretta.
Questo meccanismo permette di versare i contributi in modalità retroattiva validi ai fini del diritto e della misura per il pensionamento. I periodi da coprire devono essere privi di contribuzione di qualsiasi tipologia, con il primo contributo ricadente dal primo gennaio 1996 al 28 gennaio 2019 (data in cui è entrato in vigore il decreto 4/2019).
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Sono riscattabili buchi contributivi al massimo per cinque anni. Con questo sistema si regolarizza la propria posizione assicurativa. I periodi riscattabili devono essere periodi vuoti da contributi, ad esempio: il periodo di fermo tra un posto di lavoro e un altro. La normativa chiarisce che non possono essere considerati riscattabili i periodi contributivi non pagati che sono caduti in prescrizione. In pensione con 5 anni di contributi: in pochi fanno domanda perché non lo sanno
Infine, ricordiamo che la pace contributiva non deve essere confuso con il riscatto della laurea, che non ha una scadenza e prevede il riscatto del periodo di studio anche a periodi anteriore al 31 dicembre 1995. Le misure possono coesistere tra loro, ma sono due cose diverse e hanno un onere diverso.
La domanda di riscatto deve essere presentata all’INPS, tramite il portale del sito istituzionale, oppure, rivolgendosi ad un Patronato per farsi assistere nella pratica. Precisiamo che possono presentare domanda anche i superstiti del lavoratore defunto. È possibile inoltrare direttamente la domanda sul sito INPS, da qui: Riscatto dei periodi non coperti da contribuzione
Infine, la pace contributiva permette numerosi vantaggi fiscale ed è possibile rateizzare l’importo fino ad un massimo di 120 rate, con un minimo di 30 euro a rata.
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