Di quanto salirebbero gli assegni pensione con aumenti a partire da ottobre: la situazione, cosa succede possibili soluzioni allo studio: i dettagli
Tiene banco la situazione economica con il costo della vita che continua a crescere: ecco che si parla del decreto Aiuti-bis e della possibilità di anticipare a settembre l’aumento pensioni: ma a seguire i vari dettagli, la situazione e aspetti da approfondire.
La questione costo della vita continua a destare attenzione. A fronte di un tasso di inflazione in leggero calo in Italia a luglio, passato dall’otto per cento al 7,9 per cento. Il “carrello della spesa“, dal canto suo, acclarando è arrivato a +9,1 per cento. Il dato maggiore sin dal 1984 e ciò vuol dire che i prezzi, per quanto concerne i prodotti di largo consumo tra le famiglie, continuano a correre. Mentre, al contempo, il reddito in sostanza resta pressoché fermo.
Per provare ad incidere un po’ sulla questione potere di acquisto, vi sarebbe l’obiettivo, con il decreto Aiuti-Bis, di anticipare l’aumento delle pensioni. A partire da ottobre. A spiegarlo è Investireoggi.it.
Inflazione, potere di acquisto e pensioni: alcuni aspetti
Il tema della pensione è sempre di gran rilevanza ed importante, basti pensare al fatto che ad esempio ‘infiamma’ la campagna elettorale: le proposte del M5S, Centrosinistra e Centrodestra sul tema pensioni.
Tornando al tema in oggetto, la rivalutazione circa gli assegni ha luogo annualmente da gennaio n base al tasso di inflazione nell’anno prima. In merito all’anno corrente, si era previsto un aumento dell’1,7 per cento sino a 4volte il trattamento minimo. Dell’1,53 per centro tra 4-5 vote. Dell’1,275 per cento per quelli supera 5volte trattamento minimo.
Però, a consuntivo, il tasso di inflazione nel 2021 è stato dell‘1,9 per cento. Quello scarto di 0,2 per cento andrà recuperato da gennaio ma intanto vi è un’altra questione che si è imposta all’attenzione, ovvero l’esplosione. Quest’anno. Circa i prezzi al consumo.
Investireoggi.it spiega che in base alle indiscrezioni vi sarebbe da parte dell’Esecutivo l’intenzione di procedere con aumento pensioni, in relazione all’inflazione, nel 1°trimestre. I dati ISTAT sottolineato il fatto che tra la fine dell’anno scorso il 30 giugno, l’inflazione dell’Italia è stata del 5,37per cento.
Teoricamente, gli assegni dovrebbero crescere da ottobre a dicembre con questa percentuale. Tuttavia, il costo lordo di una eventuale misura così sarebbe troppo grande. Ovvero, approssimativamente 4miliardi di €.
Nelle disponibilità, stando a quanto si apprende e a quanto spiegato da Investireoggi.it, vi sarebbe una cifra inferiore ad 1miliardo.
Ciò lascia immaginare che potrà esserci una soluzione meno corposa. Per quanto concerne i pensionati.
Pensione e rivalutazione
Si legge che una ipotesi riguarderebbe il fatto che l’aumento delle pensioni verrebbe anticipato, ma solo sino ad una determinata soglia di reddito, come, volendo fare un esempio, la misura del bonus 200€ che ha visto l’erogazione a lavoratori dipendenti, autonomi e pensionati. Con reddito lordo annuo sino a 35mila€.
Viene spiegato da Investireoggi.it che questa soglia potrebbe venire eventualmente ridotta al fine di contenere al minimo le risorse le quali sarebbero necessario al fine del sostegno del potere di acquisto. Focalizzandosi sui redditi maggiormente bassi.
Ad ogni modo, dal mese di gennaio vi sarà la rivalutazione piena in base all’inflazione di tutto l’anno2022. L’aumento della pensione andrebbe a sfiorare, in base ai dati di tali mesi, i venti miliardi di €.
Qualora vi fosse, nell’ultimo trimestre dell’anno corrente, un adeguamento pieno all’inflazione del 1°semestre, in assenza di arretrati circa luglio, agosto e settembre, si legge, un assegno di mille€ al mese crescerebbe di cinquantaquattro€, ovvero di centosessanta due€ nei tre mesi.
Uno di 2500€ al mese, crescerebbe di centotrenta due € al mese, quasi quattrocento€ lordi nel trimestre. E così a seguire.
Sembra difficile che la rivoluzione abbia luogo in tale misura per tutti, si legge. Potrebbe essere più semplice l’introduzione di parametri specifici. Al fine della mitigazione dell’impatto a carico di INPS. E per la concentrazione di sostegni nei confronti degli assegni maggiormente bassi.