Riforma 2022, ultimi aggiornamento in tema di APE Sociale con meno contributi per i lavoratori edili e nuovo elenco lavori gravosi.
Aggiornamento ad oggi sulla Riforma pensioni 2022 che prevede un ampliamento dell’APE Sociale con una riduzione contributiva per i lavoratori del settore edile, ormai la notizia è certa. Al Governo le maggioranza è arrivata ad una conclusione unanime sul requisito contributivo per l’uscita ponte con APE Sociale, che passa da 36 anni a 32 anni, solo per i lavoratori edili. La novità è stata illustrata nella giornata del 20 dicembre con l’incontro, fissato da tempo, tra sindacati e Governo. Restano ancora accordi in sospeso che meritano maggiore attenzione.
Draghi in questi ultimi giorni ha chiaramente dimostrato la sua intenzione, nello specifico, ha più volte affermato che l’anticipo pensionistico può essere discusso solo ed esclusivamente con il sistema contributivo, il vecchio metodo retributivo è d’accantonare e non sarà preso in considerazione. La CGIL ha contestato più volte tale situazione, affermando la penalizzazione è di circa il 30% in meno sull’assegno pensionistico. La pensione che vogliamo | Dall’APE Sociale alla garanzia per i giovani della CGIL, tutto da rifare
Nel precedente incontro il premier Draghi, aveva chiarito che la Legge di Bilancio 2022 non poteva contenere una riforma complessiva e strutturale, ma era pronto a valutare approfondimenti nei mesi prossimi per ridisegnare la riforma pensioni da mettere in atto nel 2023, considerando anche i giovani.
Nel frattempo l’assegno ponte a carico dello Stato per i lavoratori che accedono all’APE Sociale prevede una platea più ampia di lavoratori che eseguono lavori particolarmente pesanti e faticosi, i cosiddetti “lavori gravosi”.
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Ricordiamo che possono accedere all’APE sociale con 63 anni di età, quattro categorie di tutela:
1) disoccupati che hanno perso involontariamente il lavoro e hanno terminato di percepire la NASPI da almeno tre mesi (anche questo ulteriore fattore temporale forse sarà eliminato, si attendono conferme);
2) lavoratori disabili con una percentuale dal 74%;
3) lavoratori caregiver che assistono un familiare con handicap grave da almeno sei mesi;
4) lavori gravosi che fanno parte dell’elenco delle categorie ISTAT previste nella normativa, con un nuovo elenco previsto nella Legge di Bilancio 2022. Il nuovo elenco si aggiunge a quello precedente con l’ingresso dei seguenti lavori: tassisti; conduttori di autobus e tranvieri;
bidelli; falegnami; insegnanti di scuole elementari; cassieri; panettieri; lavoratori agricoli; macellai; benzinai; commessi; magazzinieri;operatori sanitari qualificati; forestali; portantini; verniciatori industriali.
Il requisito contributivo è di 30 anni per le prime tre categorie (1,2,3). Mentre per i lavori gravosi servono 36 anni di contributi, con la novità del 2022 che investe i lavoratori edili, i quali potranno accedere con 32 anni di contributi.
Precisiamo che la manovra di Bilancio 2022 non è ancora legge e tutto può ancora cambiare, per avere certezze bisogna attendere che la norma sia pubblicata in Gazzetta Ufficiale.
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