La recente riforma in materia pensionistica ha esteso per tutti i lavoratori la modalità di ricalcolo dei contributi. In poche parole parliamo finalmente di pensione anticipata.
Tutto ciò prevede un adeguamento dell’età pensionabile per l’accesso alla pensione di vecchiaia sulla base di una maggiore aspettativa di vita e di una maggiore flessibilità con la possibile pensione anticipata. Vediamo in quali circostanze posso aspirare alla pensione anticipata, “abbandonando” il lavoro con un dignitoso fisso mensile.
Se la tua prima assicurazione sul lavoro risale a gennaio 1996, in assenza dei 20 anni di contribuzione richiesti, hai diritto alla pensione di vecchiaia con un minimo di 5 anni di contributi e 71 anni di età, ma i contributi presunti non saranno essere presi in considerazione.
Potresti però avere diritto alla nuova indennità di prepensionamento basata sul welfare per compensare la pensione di vecchiaia se:
Per la pensione di vecchiaia legale, dal 1° gennaio 2019, oltre ad almeno 20 anni di contribuzione, l’età pensionabile che devi aver raggiunto è di 67 anni (applicabile fino al 2026) per tutte le categorie di lavoratori.
Per la pensione anticipata di legge , invece, dal 2021 in poi, è necessario aver maturato:
Se sei stato assicurato per la prima volta dopo il 01/01/1996 e hai maturato un’assicurazione sul lavoro di almeno 20 anni, puoi andare in pensione all’età di 64 anni a condizione che l’importo della pensione a cui avresti diritto sia almeno pari a 2,8 volte l’importo mensile dell’assegno sociale previdenziale assegno sociale, pari a 460,28 euro nel 2021.
Per l’ Indennità di pensionamento anticipato è inoltre necessario soddisfare una delle seguenti condizioni:
Esiste una misura previdenziale molto allettante che permette di lascia il lavoro a 64 anni e avendo maturato soltanto 20 anni di contributi. Si tratta della pensione anticipata contributiva che è accessibile, però, soltanto a coloro che hanno tutti i propri contributi versati nel sistema di calcolo contributivo. Questo significa che non si devono possedere contributi antecedenti il 1996 o, in alternativa, che tutti i contributi devono essere computati nella Gestione Separata INPS.
Nella circolare n. 38 dell’8 marzo 2022, l’INPS ha emanato le istruzioni operative per l’accesso alla pensione anticipata ex art. 1, comma 87, della Legge n. 234/2021 (“ Legge di Bilancio 2022 ”), detta anche “ Quota 102 ”.
La legge riconosce, invece per tutti, fuori dalla Quota 102, il diritto alla pensione anticipata al raggiungimento di un’età minima di 64 anni e di un periodo minimo di contribuzione di 38 anni entro la data del 31 di dicembre 2022.
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