I contributi figurativi lavoratori invalidi sono un utile beneficio per gli aventi diritto e permettono di accedere alla pensione anticipata. Ecco quando si applicano.
La maggiorazione contributiva invalidi consiste in una maggiorazione dei contributi riconosciuti per ogni anno lavorato a chi è affetto da una certa invalidità. Come funzionano questi contributi figurativi?
I contributi figurativi consistono in periodi assicurativi accreditati in via gratuita dallo Stato, in mancanza di effettivi versamenti e in particolari condizioni meritevoli di tutela per il lavoratore.
Ne vedremo ora un esempio con riferimento ai contributi figurativi lavoratori invalidi: essi consentono di arrivare prima alla pensione. I dettagli.
Non è complesso spiegare la natura di questo beneficio, ecco le sue caratteristiche in sintesi:
La maggiorazione contributiva vale soltanto per periodi di attività lavorativa, compiuti in concomitanza con il possesso del requisito sanitario (invalidità al di sopra del 74%).
Come confermato da alcune circolari Inps:
La maggiorazione contributiva invalidi mira soltanto ad anticipare la propria uscita dal lavoro e non a far conseguire un assegno più alto. Detti contributi figurativi infatti non incidono sull’ammontare del trattamento pensionistico, bensì aumentano esclusivamente l’anzianità contributiva. Il riferimento è però al sistema contributivo.
Per fare un esempio pratico, nell’ipotesi in cui una persona abbia cominciato a lavorare nel 1990 con un’invalidità al di sopra del 74% la maggiorazione contributiva decorre da quella data, e per i meri periodi in cui l’invalido ha compiuto attività lavorativa.
Mentre nel caso l’invalidità sia emersa a seguito dell’inizio del rapporto di lavoro, il beneficiario della contribuzione figurativa avrà diritto soltanto a partire dalla data nella quale è stata riconosciuta l’invalidità.
Come accennato in precedenza, la maggiorazione è mirata al perfezionamento del requisito contributivo per maturare il diritto a pensione. Ma attenzione ai dettagli:
I lavoratori invalidi possono contare su contributi figurativi, ovvero su una maggiorazione dei contributi che si applica a tutti i lavoratori dipendenti pubblici e privati a cui sia stata riconosciuta un’invalidità al di sopra del 74%. Di ciò si trova traccia nell’art. 80, comma 3 della legge n. 388 del 2000.
In particolare, si tratta di lavoratori invalidi rientranti nelle categorie che seguono:
Occorre prestare molta attenzione al dato sulla percentuale, così come indicato dalla normativa in materia. Infatti, in queste circostanze, per i lavoratori invalidi il diritto ai contributi figurativi è valevole a partire da un’invalidità superiore 74%, ossia il 75%. Così si deve intendere quando la normativa riporta le parole “superiore a …”. Mentre nel differente caso delle parole “pari o superiore a …” o “non inferiore a …”, il beneficio dovrà intendersi applicabile dalla percentuale indicata.
L’attribuzione del beneficio dei contributi figurativi lavoratori invalidi è comunque subordinata alla presentazione della domanda su iniziativa degli interessati. Ciò al momento della richiesta di liquidazione della pensione o del supplemento di pensione. A detta domanda va allegata l’apposita documentazione che acclara la sussistenza delle condizioni sanitarie richieste (documenti rilasciati da INAIL, verbale di accertamento sanitario rilasciato dalle commissioni mediche ASL ecc.).
Infine attenzione alle esclusioni dal beneficio dei contributi figurativi lavoratori invalidi. Infatti, l’INPS ha chiarito che sono esclusi da questo vantaggio i titolari di assegno ordinario di invalidità, ma ciò non vuol dire, tuttavia, che chi è percettore di assegno ordinario non abbia diritto alla maggiorazione contributiva in oggetto. Piuttosto significa che la sola titolarità di detta prestazione – ovvero in mancanza di un riconoscimento di invalidità civile con la percentuale richiesta – non dà la possibilità di usufruirne, in quanto INPS non esprime una valutazione in termini di percentuale.
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