Accedere alla pensione anticipata è l’obiettivo di molti lavoratori, ma le incognite sono tante e preoccupa il lavoro part time.
Oggi analizziamo un quesito di un nostro Lettore che ci chiede: “Sono nato nel 1960 e lavoro dal 1982 come dipendente pubblico. Quando maturerò il diritto alla pensione anticipata calcolando anche la finestra mobile di tre mesi? Cosa potrebbe cambiare se continuo a lavorare part-time?”
Se non interrompere i versamenti andrà in pensione anticipata da febbraio 2.025. In effetti, tre mesi dopo aver raggiunto i 42 anni e 10 mesi di contributi. Ricordiamo che la pensione anticipata prevede attualmente i seguenti requisiti: uomini (42 anni e 10 mesi di contributi); donne (41 anni e 10 mesi di contributi); a prescindere dall’età anagrafica. Quindi, chi matura il diritto può accedere alla pensione indipendentemente dall’età. Consigliamo di consultare la nostra guida: Andare in pensione a 59 anni è possibile: ecco come
Nel caso si lavora part-time non bisogna avere timore in quanto, ai fini della maturazione del diritto alla pensione, i periodi part time sono calcolati come anni interi. La circostanza di essere dipendente con contratto a tempo parziale, però, produce un assegno pensionistico inferiore a quello in cui si ha diritto lavorando a tempo pieno.
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