Sono diminuite le domande per Opzione Donna e Quota 103. Con i nuovi requisiti conviene attendere la pensione di vecchiaia?
Secondo le recenti stime diffuse dall’INPS, nell’ultimo anno sono notevolmente calate le richieste per accedere alle forme di pensionamento anticipato e, in particolare, a Opzione Donna. Nel dettaglio, nel 2024 l’Istituto di Previdenza ha pagato 877.186 nuovi assegni pensionistici, di importo medio di circa 1.229 euro al mese.
Tra queste prestazioni, 266.629 sono pensioni di vecchiaia, 232.669 pensioni di reversibilità e solo 223.216 pensioni anticipate. Se, invece, si guarda ai dati dell’anno precedente, è possibile notare come erano ben 255.119 le pensioni anticipate, superiori anche alle prestazioni riservate ai superstiti. Ma quali sono le ragioni di questo fenomeno?
Il motivo principale per il quale i contribuenti italiani sceglierebbero di continuare a lavorare fino al raggiungimento dell’età pensionabile (67 anni) sarebbe l’importo eccessivamente esiguo della pensione, che non supererebbe i 1.300 euro al mese. Ma le cause sarebbero molteplici.
Con la Legge di Bilancio 2024, c’è stata una profonda modifica per la pensione anticipata per i dipendenti pubblici. In particolare, coloro che hanno meno di 15 anni di contribuzione accreditata entro il 31 dicembre 1996 ricevono un assegno economicamente poco conveniente; di conseguenza, il numero delle richieste è sceso da 59 mila del 2023 a 52 mila del 2024.
Ma i cambiamenti hanno interessato anche Quota 103, che dallo scorso anno contempla il ricalcolo interamente contributivo dell’assegno spettante; in alcuni casi, la penalizzazione è molto evidente. Stesso discorso per Opzione Donna, che ha anche subito anche un inasprimento dei requisiti d’accesso, con l’innalzamento dell’età anagrafica 61 anni (anche se le donne con figli possono ricevere uno sconto fino a due anni). In tal caso, nel 2024 sono state presentate 3.573 istanze, contro le 11.996 del 2023.
Quali sono i risultati per il primo trimestre del 2025? Finora l’INPS ha pagato 194.582 nuovi assegni previdenziali, mentre lo scorso anno, nello stesso periodo, erano state accreditate 243 mila pensioni. Non ci sono state, invece, variazioni significative per quanto riguarda l’importo medio. Per il 2025, la somma è di 1.237 euro, praticamente la stessa del 2024 (1.229 euro). La lista dettagliata del Monitoraggio INPS per le varie categorie è la seguente:
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