Pensione anticipata, il sogno di tutti: ma il lavoratore ci rimette decine di migliaia di euro

Non si può conoscere tutto del sistema previdenziale, ma un sogno diffuso la pensione anticipata senza drammi. Perché c’è qualche lavoratore che ci rimette?

Il lavoratore che ci rimette tanti soldi ad andare in pensione anticipata non è una condizione che va generalizzata, ma di certo è una situazione che spaventa poiché vi rientrano molte casistiche. Ci si domanda quale potrebbe essere la modalità più efficace di pensionamento per il singolo, e non solo. Con questa guida, si elencano i dettagli che ottimizzano le possibilità un esito positivo.

sfondo banconote e monete euro in calo e anziano triste
Pensione anticipata, il sogno di tutti: ma il lavoratore ci rimette decine di migliaia di euro- Trading.it

L’esito positivo può essere soltanto uno: pensionarsi senza problemi. Molti puntano alla pensione anticipata a prescindere, credendo che sia l’unico e il solo mezzo per conseguire l’obiettivo, ma senza rendersi davvero conto se fa al caso proprio o meno. Il sogno di tutti deve consolidarsi in modalità adeguate.

La questione potrebbe costare anche 45 mila euro! Questo secondo il frutto di calcoli legati ai tagli di assegno, ma secondo quale logica? Ci sono tante vie per la pensione anticipata, ma qualche lavoratore ci rimette di più. Date le ultime analisi, economicamente non c’è proprio un soggetto che possa ritenersi soddisfatto al 100%.

Ma qui la problematica è ancora più grave, perché se si lascia il lavoro a 64 anni si perdono tanti soldi? Questi i casi specifici, occhio a ci ci rientra.

Come avere la pensione anticipata: in questo modo il lavoratore non ci rimette

Ancora una volta sono i meccanismi pensionistici a dare qualche risposta sulle possibili perdite che variano da persona a persona. Non è colpa di penalizzazioni in todo, perché la problematica è di natura strutturale, cioè dipende dalle modalità di calcolo proprie!

banconote euro e grafico in calo
Come avere la pensione anticipata: in questo modo il lavoratore non ci rimette- Trading.it

La pensione anticipata è di chi ci va prima dei 67 anni. Dipende dai contributi versati, l’età di ritiro dal mondo del lavoro, e da aspetti eterogenei, che rendono unica ogni gestione previdenziale. Con Quota 103 e Opzione Donna i tagli derivano dal calcolo contributivo tipico dell’assegno.

Come già accennato, si fa riferimento alla questione strutturale perché se si abbandona prima, non si versano più contributi, di conseguenza: si riduce l’importo finale! A complicare la questione sono i coefficienti di trasformazione che variano ogni anno all’andamento del tasso inflazionistico, e che per come sono messi attualmente, non danno buone speranze.

Secondo questa analisi, ci perde meno chi ci va a 66 invece di 64, però comunque si tratta di prospettive poco piacevoli. Ad esempio, se un lavoratore ha uno stipendio lordo di 2 mila euro, in media al mese ha versato circa 660 euro di contributi. Dopo 4 anni, avrà accumulato circa 316 mila euro. Se aggiunge un anno di lavoro aggiuntivo, ci sono 7920 euro di contributi da integrare.

Se va in pensione a 64 anni con 316 mila euro, avrà un importo di 16 mila euro circa. Ma se va a 67 si passa a 340 mila euro di contributi accumulati, con una pensione annua di 19 mila euro. Si parla di 3 mila euro di differenza l’anno, mica spiccioli. Su una speranza di vita di circa 82 anni, vuol dire che il pensionato perderebbe circa… 45 mila euro!

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