Esistono patologie che danno la possibilità ai lavoratori di ricevere trattamenti davvero speciali e proporzionati ai disagi subiti.
Andare in pensione negli ultimi anni è diventato sempre più difficile. Lo dicono i diretti interessati, lo dicono indirettamente i datori di lavoro e lo dicono chiaramente i fatti che caratterizzano le azioni dei Governi, affannati più che mai nel cercare una soluzione che possa in qualche modo semplificare la gestione di un impianto pensionistico che risulta essere quanto mai complesso e dispendioso per le casse dello Stato. Il presente, insomma, sotto questo punto di vista non è dei migliori, non esistono al momento certezze in merito alla possibilità concreta di una riforma che possa migliorare la situazione.
Oggi, quindi, nel nostro paese si fatica ad andare in pensione, o per lo meno andarci in condizioni dignitose, considerate le erogazioni future da parte dell’Inps, l’entità dell’assegno mensile per intenderci. Per fortuna, poi, esistono invece dei lavoratori che invece risultano essere giustamente privilegiati rispetto a modalità e tempistica del pensionamento. Situazioni di disagio che portano all’essere fortemente provati fisicamente e quindi non più capaci di risultare pienamente impegnati ed idonei sul relativo posto di lavoro. I vantaggi, possono scattare quindi in presenza di determinate patologie.
I vantaggi possono consistere in due mesi di contributi gratis all’anno e la possibilità di accedere anticipatamente alla pensione. Inoltre in caso di aggravamento della propria condizione esiste la possibilità di ulteriori vantaggi di cui godere. Tra le patologie che possono assicurare un simile trattamento troviamo sicuramente il diabete. In questo caso specifico è richiesta la specificazione della tipologia di diabete dal quale si è affetti. A seconda della gravità della condizione, infatti, l’Inps valuta una percentuale di invalidità. Il lavoratore dovrà dunque informarsi in merito alla sua stessa situazione e su quanto questa possa valere come requisito per il pensionamento anticipato, ad esempio.
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L’Inps, ad esempio, è pronta ad accreditare 2 mesi di contributi figurativi per ogni anno di lavoro in presenza di un’invalidità superiore al 74%. Inoltre per i lavoratori affetti da tale patologia secondo il grado e la tipologia richiesta per rientrare in tale trattamento possono beneficiare della maggiorazione in questione per soli cinque anni. Questo è utile, in pratica ad accedere quanto prima alla propria condizione pensionistica standard una volta raggiunti i requisiti d’età e di contributi previdenziali versati. Una possibilità fortemente convincente insomma.
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