In vista del prossimo anno diamo un’occhiata l’opzione di pensione anticipata 2023, che permetterà di dire addio al lavoro con 20 anni di contributi.
Il tema delle pensioni anticipate è piuttosto caldo in queste settimane. Dopotutto, in vista del prossimo anno non sono state introdotte nuove formule, oltre a Opzione donna e Ape sociale. In sostanza, i lavoratori avranno accesso solo alla Riforma Fornero che chiede il raggiungimento di 67 anni di età e il versamento di 20 anni di contributi.
Nel 2021 è stato possibile andare in pensione anticipata grazie a quota 100. Nel 2022, oltre a Ape sociale e Opzione donna, alcune categorie di lavoratori hanno avuto la possibilità di accedere al pensionamento anticipato tramite quota 41. Tuttavia, scadrà il 31 dicembre 2022 lasciando, ai lavoratori prossimi al pensionamento, un’unica misura: la riforma Fornero.
Per garantire maggiore flessibilità ai lavoratori che intendono ritirarsi dal lavoro, si prevede che il nuovo governo di centro-destra introduca o proroghi delle misure di pensionamento anticipato.
In questo modo, si riuscirebbe ad unificare la volontà del Governo, dei sindacati e dell’opinione pubblica.
Attualmente è già possibile andare in pensione con soli 20 anni di versamenti contributivi. Di fatto la riforma Fornero prevede proprio tale limite contributivo. Tuttavia, a spaventare lavoratori in odore di pensione è il requisito anagrafico che chiede il raggiungimento di 67 anni di età.
A onor del vero, la riforma Fornero prevede anche una misura di pensionamento anticipata. In tal caso il lavoratore ha la possibilità di ritirarsi dal lavoro a 64 anni maturando oltre 40 anni di versamenti contributivi.
Tuttavia, è possibile andare in pensione con 20 anni di versamenti contributivi rispettando uno specifico requisito. Ci stiamo riferendo all’anno di nascita del lavoratore. Di fatto per accedere alla possibilità di ritirarsi dal lavoro dopo 20 anni di versamenti contributivi occorre essere nati nel 1956 o nel 1959.
Per coloro che sono nati nel 1959 e che risultano iscritti alla Previdenza Sociale a partire dal 1° gennaio 1996, è possibile andare in pensione a 64 anni di età con 20 anni di versamenti contributivi. Per accedere alla misura di pensionamento anticipato è necessario che il valore dell’assegno maturato sia pari ad almeno 2,8 volte l’assegno sociale.
Chi decide di accedere la formula di pensionamento anticipato potrebbe andare incontro anche delle ripercussioni negative. Dopo tutto uscire dal lavoro in anticipo rispetto all’età prevista per la pensione di vecchiaia ordinaria comporta dei rischi.
In particolare, chi opta per questa misura rischia di essere escluso dalla pensione contributiva anticipata ed alla pensione di vecchiaia a 67 anni. Quest’ultima richiede la maturazione di un assegno il cui valore deve essere superiore a 1,5 volte l’assegno sociale. In sostanza è necessario aver maturato un assegno di almeno 702 euro al mese a 67 anni, altrimenti il pensionamento slitta automaticamente a 71 anni.
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