Si può andare in pensione anche se si ha versato pochi anni di contributi. Molti italiani non conoscono questa opzione, che può salvarli
Poiché l’età media della popolazione cresce sempre di più, in Italia ma non solo, anche le leggi che regolano l’accesso al lavoro e alla pensione cambiano di conseguenza. Se fino a qualche decina di anni fa a 60 anni si era considerati ufficialmente anziani, oggi invece si è ancora pienamente in età da lavoro: la pensione di vecchiaia, infatti, la si raggiunge quando si hanno 67 anni di età e 20 anni di contributi versati.
Se questo è vero da un punto di vista teorico, quando si passa all’atto pratico invece le situazioni possono essere molto diverse. Anche a 60 anni, per esempio, può subentrare una patologia che richiede al lavoratore di prendersi del tempo per sé, oppure una necessità famigliare fa nascere il desiderio di smettere di lavorare e di godersi un po’ di meritato tempo libero. Anche chi ha versato pochi anni di contributi, in effetti, ha il diritto alla pensione, solo che probabilmente non lo sa.
Pensione con pochi anni di contributi: è possibile
Come abbiamo anticipato, la pensione di vecchiaia prevede che il lavoratore abbia compiuto 67 anni e versato almeno 20 anni di contributi. Non tutti, però, riescono a rispettare questi due requisiti contemporaneamente: c’è chi, infatti, per pochi mesi o per una manciata di anni vede sfumarsi la possibilità di godersi finalmente tutto il tempo libero del mondo. Chi non ha alcun versamento prima del 1996, in effetti, è piuttosto fregato: se non raggiunge 20 anni di contributi dal 1996 ad oggi, non ha altra scelta che posticipare la pensione. A 71 anni, per accedervi bastano anche solo 5 anni di contributi versati.
Se però si hanno 15 anni di versamenti, allora è possibile rientrare in una delle deroghe e ottenere comunque la pensione. Una di queste deroghe è la Amato, che consente a chi ha almeno 15 anni di contributi completati prima del 1993 di accedere alla pensione a 67 anni. Lo stesso vale per chi, sempre prima del 1993, ha avuto l’autorizzazione ai versamenti volontari.
In alternativa, si può ricorrere all’assegno sociale, una prestazione assistenziale che non è una vera e propria forma pensionistica ma che, comunque, può aiutare ad arrivare a fine mese. Possono ottenerlo i cittadini che abbiano un reddito annuale non superiore a 6947,33 euro all’anno.