Arrivare alla pensione e percepire un assegno consistente è l’obiettivo di tanti lavoratori, ma come ottenere una pensione più alta?
Arrivano molte richieste da parte dei Lettori agli Esperti di Trading.it su quale fondo scegliere per una futura pensione che permetta di vivere in modo decoroso. Oggi, esaminiamo i fondi integrativi che permetto di ottenere un assegno consistente e nello stesso tempo tutelano i lavoratori da eventuali rischi di frode. Da considerare anche che ci sono fondi, che permettono di accedere al pensionamento anticipato, di circa cinque o dieci anni prima dell’età pensionabile, che attualmente è di 67 anni.
In Italia le pensione future si prevedono molto basse e quindi risparmiare per tempo, conservando un “tesoretto” da parte, al momento è l’unica soluzione. Per risparmiare e avere anche un guadagno, esistono i fondi pensione, che rappresentano la soluzione ideale per costruirsi un risparmio ad hoc per la pensione. Inoltre, negli ultimi tempi i fondi pensione hanno reso molto di più del TFR accumulato in azienda.
Un Lettore pone il seguente quesito agli Esperti di Trading.it: “Lavoro in un’azienda chimica e ho 32 anni e 6 anni di lavoro come dipendente. Il datore di lavoro mi ha consigliato di iscrivermi ad un fondo pensione integrativo, per avere in futuro una rendita che accompagna la pensione. A quale tipo di fondo mi conviene aderire? Quello previsto dal contratto di categoria, oppure, un fondo assicurativo aperto? Ringrazio per la risposta”
Come il nostro Lettore, sono tanti i lavoratori che si trovano a dover fare una scelta. Cerchiamo di capire quali sono le differenze tra i fondi.
In linea generale la scelta del fondo integrativo a cui aderire è anche una scelta personale, basata sulla fiducia verso il tipo di investimento che si vuole realizzare. Per poter valutare la soluzione migliore, è sempre consigliato controllare il contratto collettivo di lavoro della categoria di appartenenza. Inoltre, bisogna anche considerare gli accordi intercorsi tra azienda e sindacati. In molti casi l’adesione al fondo pensione comporta Come ottenere una pensione più alta con i fondi pensione il versamento di una quota anche parte dell’azienda.
Invece, nei fondi assicurativi “aperti”, questo contributo non è previsto. Ma andiamo per ordine e verifichiamo le differenze.
LEGGI ANCHE>>>Attenzione, i fondi pensione a rischio: in arrivo una nuova tassazione
I fondi pensione chiusi sono legati al contratto di lavoro di categoria. Il lavoratore per poter ottenere il contributo da parte del datore di lavoro, deve aderire al fondo del suo settore, infatti, sono chiamati fondi di categoria per questo motivo. Invece, i fondi pensione aperti sono destinati a tutti i lavoratori autonomi e dipendenti. Esistono anche i fondi PIP che sono piani individuali pensionistici, sono istituiti esclusivamente da assicurazione, ed sono meno conveniente per vari fattori.
Prima di sottoscrivere un fondo è consigliato verificare i costi, perché sono anche quelli che fanno la differenza. I Fondi PIP sono quelli più onerosi e molte volte rischiano di erodere il rendimento. Invece, può essere conveniente riversare il TFR nel fondo pensione di categoria, in quanto il rendimento del fondo è più altro della rivalutazione del trattamento di fine rapporto rimasto in azienda. TFR o TFS in anticipo per creare un’attività, quali possibilità
Da considerare anche che l’adesione ad un fondo pensione permette di ottenere vantaggi fiscali. In effetti la quota che il lavoratore versa nel fondo pensione si può dedurre nella dichiarazione dei redditi annuali. L’importo massimo pagato che si può dedurre è di 5.164 euro annuo, inoltre, anche la tassazione del fondo è vantaggiosa rispetto ad un tradizionale investimento.
Per verificare il rendimento del fondo e la loro convenienza, si può consultare il sito Covip (Commissione di vigilanza dei fondi pensione).
La previdenza complementare è un passo importante e dal 2018 con l’ingresso della Rendita Integrativa Temporanea Anticipata ha dato una svolta significativa al sistema previdenziale.
La RITA è uno strumento che permette di anticipare la pensione attraverso un assegno rendita fino al perfezionamento dei requisiti della pensione di vecchiaia. Questa misura è conveniente se l’importo accumulato nel fondo è consistente. I requisti richiedi per aderire alla RITA sono:
a) adesione ad un fondo pensione con almeno cinque anni di contributi versati;
b) il lavoratore deve trovarsi cinque anni prima dall’età pensionabile;
c) inoccupazione da almeno 24 mesi può accedere dieci anni prima dell’età pensionabile;
d) minimo 20 anni di contributi a qualsiasi titolo versati.
La Rendita Integrativa Temporanea Anticipata permette di ottenere l’erogazione dell’importo in modo frazionato del tutto o in parte del montante contributivo accumulato nel fondo. Il lasso di tempo considerato è quello che intercorre dal momento della presentazione della domanda al conseguimento dell’età pensionabile prevista per la pensione di vecchiaia.
Il 2025 sarà l’anno di uno scoppio della bolla speculativa creatasi sull’AI? Alcuni studi mettono…
Se avete intenzione di affittare casa questi consigli potrebbero servirvi per risparmiare: ecco quando scegliere…
Nuovi aiuti per le famiglie con bambini, le istituzioni scendono ancora in campo offrendo un…
Per accedere all'Assegno di Inclusione anche nel 2025 si dovranno rispettare tutti questi nuovi requisiti.…
Tra i settori emergenti con opportunità di alto rendimento c’è il CCUS (Carbon Caputer, Utilization…
Quali sono i maggiori problemi che incontra chi deve cercare un lavoro a 50 anni?…