Pensione a 63 anni senza limitazioni: per i CAF è da cogliere subito

I CAF non hanno dubbi sui benefici della pensione a 63 anni senza limitazioni: in primis perché non ci si stressa più! Ma come ottenere l’obiettivo?

Parlare di “fine carriera” mette paura e non poca ansia, perché sembra essere un obiettivo sempre più difficile da raggiungere. A volte, quasi impossibile. Invece, i CAF hanno visto bene in questa possibilità, una vera occasione da non lasciarsi scappare. Pensione a 63 anni, nessuno scherzo, ma il mondo previdenziale ha le sue pecche, ecco di quali si tratta e come farvi fronte.

donna di 63 anni controlla documenti pensione
Pensione a 63 anni senza limitazioni: per i CAF è da cogliere subito- Trading.it

Si va in pensione a 63 anni: Italia come la Svezia senza limitazioni? Proprio nel suolo svedese la scelta di terminare la propria carriera lavorativa è del tutto autonoma. Infatti, parrebbe che chiunque possa andare in pensione alla suddetta età a proprie spese. Funziona allo stesso modo anche nel Bel Paese? Ci sono delle differenze importanti, ma l’anagrafica è la stessa.

Questo sistema è fermamente vigente all’Estero, ed è uno dei migliori, perché permette a chi lo desidera di farsi i calcoli che servono, senza dover barcamenarsi tra le varie scorciatoie che anticipano il pensionamento e le molteplici strade che conducono alla stessa agognata meta. In Italia come funziona?

CAF e pensione, 63 anni e requisiti: cogliere al volo l’occasione è denaro!

In Italia ci sono diverse vie che conducono al sistema previdenziale, e questo potrebbe sembrare positivo ed adatto ad una vasta platea, ma non è così. Il vero danno sta nel fatto che si tratta di percorsi per pochi, dato che la maggior parte dei contribuenti è in affanno. Il modello italiano è troppo rigido. Si richiede una flessibilità maggiore dettata da una riforma che rivoluzioni in piena regola le falle presenti che rendono eccessivamente difficoltoso l’obiettivo.

anziano controlla documenti pensione e fa calcoli
CAF e pensione, 63 anni e requisiti: cogliere al volo l’occasione è denaro!-Trading.it

Andare in pensione a 63 anni in Italia nel 2017 era una realtà a tutti gli effetti. Percependo un assegno il cui ammontare era calcolato in percentuale sulla pensione che spettava con tanto di variabile che si estendeva dal 75% al 90%. Una sorta di prestito di 240 euro garantito e legato alla pensione di vecchiaia erogata dalla banca per 12 mesi. Denaro poi restituito in futuro con dei piccoli prelievi sulla futura pensione.

Il nome di questo istituto si chiamava Ape volontario, rimasto in vigore fino al 2019, anno da cui non è stato poi più possibile farvi riferimento. Adesso, ci sono altre strategie per entrare in pensione. Nonostante di questa misura non si sappia molto, è anche vero che potrebbe tornare in auge da un momento all’altro, proprio com’è scomparsa all’improvviso.

È un vantaggio anche per l’INPS perché per quest’ultima non prevede aggravi né di sistema, né alle spese, dato che sarebbero le banche ad erogare l’anticipo, e poi le stesse recupererebbero le somme in futuro dalla stessa pensione percepita con una trattenuta. E se l’interessato muore prima? A garantire il prestito era un’assicurazione.

Insomma, a vederlo così ad oggi è un sistema molto semplice e che piace molto più di Opzione donna, Ape sociale, Quota 104, e via dicendo. Ne esistono così tante di scorciatoie “poco percorribili”, che anche se questo è un ricordo del passato, se tornasse in gioco, salverebbe dal lastrico e dalle difficoltà tantissime persone. Meglio tenerla a mente, potrebbe sempre tornare.

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