La pensione può essere soggetta a pignoramento, naturalmente entro una certa soglia. Come funziona, in dettaglio.
Andare in pensione è un traguardo che si raggiunge con molta fatica, ed è quel denaro che consente di vivere senza più dover lavorare.
Quando si va in pensione, soprattutto se è consistente, ci si può finalmente rilassare, dopo tanti anni di impiego, e godersi un po’ di più il lato bello della vita. Tuttavia, la nostra esistenza è imprevedibile e può accadere che si presentino delle situazioni molto serie, in cui ci si trova a doversi indebitare.
Le ragioni possono essere tante, e purtroppo ci si può trovare di fronte al fatto di non poter pagare le rate. Se si contraggono dei debiti, tuttavia, e non si riesce a saldarsi nemmeno con la dilazione, e quindi si smette proprio di pagare il dovuto, la procedura di recupero avanza.
A quel punto, si può finire con il vedersi pignorata la pensione. Ma quali sono le pensioni pignorabili e come funziona il tutto, in linea generale? Scopriamo insieme entro quale soglia si può pignorare una pensione.
Pensione 2025, limiti entro cui può essere pignorata
Se si hanno dei debiti, come detto, la pensione può essere pignorata, per consentire ai creditori di riprendersi il dovuto.
Tuttavia, non si può pignorare tutta la pensione, perché entro una certa quota, bisogna lasciare alla persona il cosiddetto minimo vitale. Inoltre, non tutte le pensioni possono essere pignorate. Non è infatti possibile il prelievo di trattamenti previdenziali o assistenziali. Ergo, non si possono pignorare pensione di invalidità civile e indennità di accompagnamento, né assegno sociale.
Si può pignorare la pensione di reversibilità. Attualmente, la soglia di pensione non pignorabile è 1.068,82 euro. Del resto della pensione, invece, si può pignorare un quinto. Se una persona, ad esempio, percepisce 1.500 euro di pensione, la quota pignorabile è 431,18 euro.
In linea generale, secondo il decreto aiuti bis, le somme di una pensione«non possono essere pignorate per un ammontare corrispondente al doppio della misura massima mensile dell’assegno sociale, con un minimo di 1.000 euro. La parte eccedente tale ammontare è pignorabile nei limiti previsti dal terzo, dal quarto e dal quinto comma nonché dalle speciali disposizioni di legge».
Per tutelarsi dal pignoramento della pensione, è sempre bene rivolgersi a un esperto legale che possa dare i giusti consigli, presentando, eventualmente, un’opposizione all’esecuzione.