Pensione: chi è nato nel 1967 quando potrà uscire dal lavoro senza penalizzazioni?

Pensione, per chi è nato nel 1967 quali prospettive riserva il futuro e quali sono i tempi per uscire dal lavoro. Scopriamolo. 

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Uscire dal lavoro il prima possibile per accedere alla pensione è l’obiettivo di molti lavoratori che hanno accumulato una determinata anzianità contributiva. A preoccupare è anche la stretta del Governo sulle pensioni. La linea seguita per rendere la spesa previdenziale è quella di continuare sulla strada delineata dalla legge Fornero, che nel 2011 ha innescato il meccanismo del sistema contributivo del calcolo dell’assegno. Questo calcolo per molti lavoratori che hanno una carriera discontinua, può risultare molto penalizzante.

Pensione: chi è nato nel 1967 quando potrà uscire dal lavoro senza penalizzazioni?

Le preoccupazioni dei lavoratori aumentano anche in virtù della nuova riforma che elimina la Quota 100 e inserisce la Quota 102 per un anno  (64 anni più 38 di contributi). Poi, rendere più accessibile l’assegno ponte APE Sociale con l’integrazione dell’elenco lavoratori gravosi e riducendo il requisito contributivo ai lavoratori edili. Infine, proroga la pensione Opzione Donna. La pensione che vogliamo | Tutte le vie di uscita dal 2022 tra sistema contributivo e penalizzazioni

Oggi esaminiamo un quesito di una Lettrice che si è rivolta agli Esperti di Trading.it per informazioni sulla sua posizione e quando potrà accedere alla pensione. La Lettrice scrive che è nata a dicembre del 1967  lavora come dipendente presso un’azienda privata dal 1987 in modo continuativo. Chiede quando potrà uscire dal lavoro per accedere alla pensione, possibilmente senza penalizzazioni.

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Due possibilità di uscita

Se la nostra Lettrice continuerà a versare i contributi senza interruzioni, potrà accedere alla pensione anticipata dal primo marzo 2030. In effetti, dal quarto mese in cui ha raggiunto i 42 anni e 2 mesi di contributi. Precisiamo che dal 2019 al 2026 i requisiti per accedere all’Anticipata sono bloccati a 42 anni di età e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne.

Poi, dal 2026 i requisiti sono soggetti all’adeguamento alla speranza di vita. Ecco le modifiche dei requisiti fino al 2030:

  • 2027 = uomini 43 anni – donne 42 anni
  • 2028 = uomini 43 anni – donne 42 anni
  • 2029 = uomini 43 anni e 2 mesi – donne 42 anni e 2 mesi
  • 2030 = uomini 43 anni e 2 mesi – donne 42 anni e 2 mesi

Invece, se la nostra Lettrice interromperà i versamenti (per motivi vari), l’attesa sarà più lunga. Infatti, potrà accedere alla pensione di vecchiaia solo dal mese successivo al compimento dei 68 anni e 4 mesi di età. Quindi, a maggio 2036.

Ricordiamo che anche la pensione di vecchiaia è soggetta all’adeguamento della speranza di vita. Abbiamo esaminato le formule pensionistiche attualmente in vigore (pensione anticipata ordinaria e pensione di vecchiaia). Ma nel nostro sistema previdenziale esistono altre formule che permettono di anticipare il pensionamento. Ad esempio, la Rendita Integrativa Temporanea Anticipata, accessibile da coloro che hanno sottoscritto un Fondo pensione.

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