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Economia e Finanza

Andare in pensione con 15 anni di contributi oggi possibile con questi requisiti

Quali le condizioni da sapere per andare in pensione con quindici anni di contributi: pensione in deroga, dettagli e aspetti da sapere

Vi sono delle condizioni e degli aspetti da sapere in merito alla pensione in deroga per andare con quindici anni di contributi: ecco a seguire i dettagli in merito, come funziona, quando non si può e particolari a seguire.

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Al fine di accedere al pensionamento occorrono quantomeno vent’anni di contributi, ma in virtù delle deroghe Amato e Dini, le quali risalgono agli anni ’90, vi è la possibilità del ritiro dal lavoro anche soltanto con quindici anni, in merito alla contribuzione.  A parlarne nel relativo approfondimento è Investireoggi.it, il quale spiega che vi è l’esclusione circa il pensionamento in deroga con quindici anni di contributi, di chi li ha versati in seguito al 1995.

Dunque, quelli che sono definiti quali contributivi puri. Ma non solo, perché esclusione vi è anche per chi ha lavorato senza interruzione pur con bassi guadagni. E si pensi per esempio al part-time.

Per quanto concerne l’argomento in oggetto, e dunque pensionamento con quindici anni di contributi, il funzionamento si lega a talune deroghe risalenti ad alcuni anni fa, come detto, precedenti alla riforma Fornero. E hanno valore tanto per il lavoratore dipendente quanto per l’autonomo, raggiunti i sessantasette anni anagrafici.

Andare in pensione con deroga Amato e Dini: alcuni dettagli e requisiti

La questione pensioni è sempre di forte interesse e desta grande attenzione, dal momento che tanti e diversi sono gli spunti che possono essere oggetto di approfondimento, e si pensi ad esempio a cosa può cambiare tra qualche qualche mese, con assegni delle pensioniche potrebbero essere più ‘pesanti’: tutti i dettagli qui.

Tornando invece al tema in oggetto, approfondito da Investireoggi.it, quando si parla di Deroga Amato, si fa riferimento ad un meccanismo che consente l’ottenimento della pensione di vecchiaia con quantomeno quindici anni di contributi, nel rispetto di specifiche condizioni. Ovverosia la maturazione dei 15anni contributivi prima della della data del 31.12.1992.

Si tratta di una possibilità che può esser esercitata anche per chi non avesse quindici anni di contributi prima della suddetta data, ma che sia stato autorizzato da INPS circa i versamenti volontari prima della data in questione. A far fede, la data di rilascio circa l’autorizzazione, pur qualora i contributivi fossero stati versati successivamente.

Vi è possibilità di accesso alla pensione di vecchiaia con quindici anni di contribuzione anche in virtù della Deroga Dini, 1995. Coloro che la scegliessero, devono però tener presente che gli assegni verrano erogati del tutto col sistema contributivo, e dunque penalizzante. Per quanto attiene il discorso dei requisiti, occorre avere meno di diciotto anno di contributi, averne quantomeno uno accredito prima della data del 31.12.1995, ed averne quantomeno cinque (contributi) accreditati dopo il 1996.

Pensioni in deroga, questione domestici e familiari: il parere della Corte di Cassazione

Restando nel campo dei requisiti, Investireoggi.it spiega che ve ne è uno nello specifico che si lega alla copertura dei contributi, e nel dettaglio, come spiegato da INPS, il lavoratore cha accede alla pensione in deroga deve vantare quantomeno venticinque anni di assicurazione IVS, a patto di esser stato occupato quantomeno per dieci anni per periodo temporali minori di cinquantadue settimane all’anno.

Il medesimo concetto – si legge ancora – è stato ribadito anche da parte della Corte di Cassazione, mediante l’ordinanza numero 26320, data 07.09.2022, circa l’analisi di una reiezione di una domanda di pensionamento riguardo una colf. Nel dettaglio, quest’ultima nel complesso aveva maturato settecento novanta settimane, rispetto all’anzianità contributiva.

Un numero minore rispetto alle settimane stabilite circa la Riforma Amato, ovvero 1040 settimane, tuttavia maggiore delle settecento ottanta che son richieste in relazione alla disciplina sulle pensioni previgente. Inps aveva respinto la richiesta della persona in questione, dal momento che la collaboratrice domestica aveva svolto mansioni lavorative nel periodo temporale in questione, col contratto full time.

Non andando ad integrare dunque i requisiti inerenti l’attivazione delle deroga. E non essendo rilevante, come invece veniva sostenuto dal soggetto, che le settimane contributive accreditate per ogni anno lavorativo fossero minore di cinquantadue a causa della retribuzione bassa.

Quest’ultima aveva poi presentato ricorso alle Corti di Merito, positivamente, prima poi del parere del Giudice di Cassazione, laddove vi è stato l’accoglimento delle tesi dell’Istituto. Per i Supremi Giudici, la pensione con quindici anni di contributi riguarda soltanto alcune attività di lavoro. Le quali, onde non coprire l’intero anno, non potevano far maturare la maggior contribuzioni richiesta dalla normativa.

Tale orientamento da parte della Cassazione si riferisce alla norma che va a tutelare con deroga Amato. Dunque, col maggiormente favorevole regime previdenziali, i soggetti lavoratori inoccupati per tutto l’anno solare e non quelli che, pur occupati per tutto l’anno solare, possono anche loro far valere una minor contribuzione.

All’interno dell’ordinanza, per esempio, vi sono citazioni inerenti attività fatte nell’agricoltura, oppure quelle stagionali che con permettono di svolgere attività di lavoro lungo tutto l’anno. Situazioni particolari la cui stessa natura porta ad una tutela, dal punto di vista previdenziale, maggiore.

Investireoggi.it, spiega che in sintesi, per la Corte di Cassazione, non si può riconoscere a tutti in modo indistinto, la possibilità circa l’andare in pensione con quindici anni di contributi e non venti. Soltanto a coloro che, pur avendo una anzianità assicurativa di venticinque anni, hanno visto impiego nel decennio in esame come part time orizzontale o lavoro a domicilio. O ancora domestico. E che hanno visto dunque una contrazione di tale anzianità rispetto ai contributi, sotto le cinquantadue settimane all’anno.

Questi alcuni dettagli generali al riguardo. Tuttavia, è bene ed importante che ciascuno si informi e che siano approfonditi temi ed elementi in questione, così da avere maggior chiarezza in caso di dubbi, e per saperne maggiormente, anche tramite confronti con esperti del campo e soggetti professionisti del settore.

Dario Quattro

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