In pensione con 10 anni di contributi o poco più, quale possibilità ci sono nel 2022 e perché nessuno ne parla? La risposta.
Sono molti i lavoratori che hanno una carriera lavorativa interrotta o discontinua e quando arriva il momento di fare i conti, e si trovano con una situazione contributiva difficile. Il più delle volte maturano solo 10 anni di contributi INPS o poco più. A dare conferma che questa situazione investe moltissimi lavoratori, sono le tantissime domande pervenute negli ultimi periodi agli Esperti di Trading.it sulla possibilità di andare in pensione con solo 10 anni di contributi.
Se non migliora la situazione economica dell’Italia, questo fenomeno si ripercuoterà anche per il futuro e con le nuove riforme che sono indirizzate verso l’innalzamento della speranza di vita, tutto si complica. Ma rispondiamo ai nostri Lettori sulle possibilità concrete di accedere alla pensione con solo 10 anni o meno di contributi.
Precisiamo che la pensione di vecchiaia si ottiene con il raggiungimento di 20 anni di contributi e 67 anni di età. Inoltre, l’età pensionabile è adeguata in base alla speranza di vita. Però è possibile ottenere la pensione anche con un montante contributivo inferiore a 10 anni. Infatti, esiste la pensione di vecchiaia con 5 anni di contributi all’età di 71 anni. Questa misura non prevede il raggiungimento di importo minimo del trattamento e il calcolo dell’assegno è effettuato con il sistema contributivo. Quindi, non sono validi i contributi figurativi (ad esempio: contributivi per disoccupazione NASPI).
In pensione con soli 5 anni di contributi: in pochi fanno domanda perché in pochi lo sanno
La pensione con solo 5 anni di contributi è prevista anche per molte casse private. Ad esempio, la cassa degli psicologi prevede un’età di 65 anni e 5 anni di contributi, la cassa degli avvocati prevede 69 anni di età e 5 anni di contributi.
Poi, da considerare che anche il fondo casalinghe permette il pensionamento con solo 5 anni di contributi e un’età anagrafica di 57 anni. MA l’assegno deve l’assegno deve superare 552,34 euro al mese (1,2 volte l’assegno sociale). Nel caso in cui la rendita mensile risulti più bassa bisogna attendere i 65 anni di età e ottenere la pensione in base ai contributi versati e senza alcuna soglia da rispettare.
I lavoratori che rientrano nella deroga Amato, potrebbero riscattare 5 anni di contributi ed accedere alla pensione con 67 anni di età e 15 anni di contributi. La deroga Amano prevede un requisito contributivo di 15 anni, pari a 780 settimane di contribuzione, accreditata prima del 31 dicembre 1992, con l’autorizzazione INPS per il versamento dei contributi volontari entro il 1992.
Oppure, i lavoratori dipendenti che hanno almeno 25 anni di contributi (versati anche non consecutivamente), e risultano occupati per almeno 10 anni per periodi non inferiore a 52 settimane all’anno. Quest’agevolazione è finalizzata ai lavoratori stagionali o coloro che hanno una carriera discontinua. Infine, riguarda i lavoratori che al 31 dicembre 1992, hanno maturato una contributiva tale, che pur se incrementata dal primo gennaio 1993 fino al raggiungimento dell’età pensionabile, ma che comunque non raggiungerebbero il requisito contributivo richiesto.
La deroga Amato è poco conosciuta per la sua complessità, infatti, sono pochi i lavoratori che rientrano nei requisiti, ma resta sempre una possibilità attualmente in vigore.
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