In alcuni casi il lavoratore chiede l’anticipo del pensionamento per i più svariati motivi, ma cosa cambia relativamente agli importi.
In alcuni casi il lavoratore dipendente potrebbe chiedere di andare anticipatamente in pensione. Le motivazioni potrebbero essere molteplici. Acciacchi fisici, impossibilità pratica, quindi a continuare a rispettare quindi i propri impegni lavorativi. Attriti con colleghi di lavoro o con direttamente con il proprio titolare, le ragioni insomma si sprecano. La richiesta può esserci, certo, ma comporta una serie di privazioni per quel che riguarda l’assegno mensile futuro da tenere in ogni caso in considerazione.
L’atteggiamento da tenere in questi casi, considerando la necessità di non poter proseguire la propria carriera lavorativa, è quello di tenersi informato di tutte quelle dinamiche che potrebbero essere riscontrate percorrendo quella particolare strada. Andare in pensione, prima del tempo stabilito potrebbe infatti, come anticipato portare a dei tagli abbastanza importanti su quello che sarà l’assegno mensile del neo pensionato. Valutare al meglio ogni opzione è quindi qualcosa di strettamente necessario.
Ciò che è importante sapere è chiaramente legato ad un parallelo tra la propria posizione e quella di altri lavoratori che hanno intrapreso la stessa strada. Andare in pensione orientativamente da 1 a 5 anni prima del termine stabilito potrebbe lasciare spazio ad un confronto ad esempio con un lavoratore 62enne con 35 anni di contributi versati. Questa potrebbe essere la giusta valutazione da fare. Si immagina secondo le leggi vigenti un decurtamento del 16% per ogni anno di anticipo del proprio pensionamento.
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Tradotto in cifre possiamo affermare, ad esempio, che un lavoratore che abitualmente percepisce una cifra annua di 30mila euro lordi, può rischiare di perdere 40 euro al mese anticipando di un anno il proprio pensionamento. Calcolando un periodo di anticipo tra l’anno ed i 5 anni, possiamo affermare che l’ammanco a fine mese potrebbe raggiungere la cifra di 160 euro. Certo non poco, se si considerano innumerevoli fattori legati ai tempi che corrono ed al costo pratico della vita. Una scelta da ponderare in ogni suo dettaglio, per non rischiare, un domani, di rimpiangere quello che all’apparenza può apparire come un processo assolutamente positivo e complessivamente redditizio.
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