Chissà se i Bonus per le famiglie compenseranno i rincari (forse ingiustificati) del Pellet. Per qualcuno, nel mentre, arrivano i rimborsi IRPEF.
Sono giorni estivi molto intensi, dal punto di vista delle scadenze fiscali ma anche per via di una serie di eventi che allarma gli italiani. Mentre il caldo rovente attanaglia molte Regioni, qualcuno pensa già al prossimo inverno, e le prospettive non sono molto buone.
Siamo in un periodo di confusione, su tutti i fronti. Sanitario, politico, economico. In uno scenario come questo sono diverse le razioni del popolo italiano. In alcuni casi stanno avvenendo degli accaparramenti. Ma sono davvero ingiustificati?
Le “minacce” di limitare l’uso del riscaldamento domestico hanno innescato una (comprensibile) reazione dei cittadini. Chi in casa ha un termosifone, e soprattutto vive in un condominio, sta cercando soluzioni alternative. La domanda per le stufe a Pellet e conseguentemente del materiale che le fa funzionare è aumentata moltissimo. Ecco che il Mercato risponde con aumenti e, più che altro, senza dare più disponibilità.
Nemmeno su Internet si trovano prezzi adeguati di questo combustibile, che in breve tempo è passato da 3-5 Euro al sacco (di 15 Kg) a 8-16 Euro al sacco, sempre di 15 kg. Un aumento che va a vanificare la speranza di chi vorrebbe risparmiare qualcosa in bolletta, in vista del freddo che arriverà tra pochi mesi. E secondo le affermazioni dell’Associazione Italiana Energie Agroforestali, i problemi sono difficilmente risolvibili.
L’Italia non produce il Pellet, ma lo importa. E anche volendo investire in questo settore rimane il fatto che l’energia per produrlo costerebbe comunque molto, con inevitabili ripercussioni sul costo finale del prodotto. Dovremo tornare alla stufa a legna? Gli scenari sull’immediato futuro, almeno per il momento, non sono confortanti.
Chissà allora se basteranno i Bonus previsti per le famiglie. Se fino ad ora venivano aiutate solo quelle in grave difficoltà economica, adesso il Governo ha esteso la platea dei beneficiari. Chi ha un ISEE fino a 20 mila Euro può fare domanda presso il Comune di appartenenza e accedere a sconti di vario tipo.
Si tratta di una serie di misure, però, che vanno a risolvere minimamente la perdita del valore di acquisto del denaro degli italiani. Che al momento, tra l’altro, sono alle prese con altre scadenze fiscali e – i più fortunati – con le partenze per le vacanze.
Tra luglio e agosto sono attesi anche i rimborsi IRPEF, ma non esistono date certe per tutti i tipi di lavoratori e pensionati. Solitamente, i dipendenti trovano i rimborsi nella busta paga di Luglio o Agosto, mentre i pensionati li vedono a Settembre. Per chi invece ha compilato in autonomia il 730, le tempistiche variano in base alla data di invio telematico del documento.
Infatti il calendario dei pagamenti scatta dopo che è stato registrato il risultato del valore delle dichiarazioni. Chi ha presentato la dichiarazione entro il 31 maggio vedrà i rimborsi tra luglio e agosto. Via via a scalare nel tempo, chi presenta la dichiarazione entro il 30 settembre prossimo (data ultima) otterrà gli eventuali rimborsi spettanti tra ottobre e novembre.
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