Se volete investire denaro dovete conoscere il PCE Price Index: si tratta di un indicatore molto utile per prevedere la Fed
L’Annual Change in US Personal Consumption Expenditures Price Index (PCE Price Index) è un nome molto tecnico, al tempo stesso utile per gli investitori, ma solitamente ignorato dagli stessi. Si tratta di uno degli indicatori più seguiti dagli economisti e dagli investitori per monitorare l’andamento dell’inflazione negli Stati Uniti.
Ma cosa lo rende così importante? E soprattutto perché la Federal Reserve (Fed) lo utilizza per prendere decisioni cruciali sui tassi di interesse? Vediamo di analizzare nello specifico cos’è ma soprattutto come può aiutare gli investitori.
Il PCE Price Index è un indicatore che serve a misurare la variazione annuale dei prezzi dei beni e dei servizi per le famiglie americane. È calcolato dal Bureau of Economic Analysis (BEA) e riflette quanto i consumatori stanno pagando in più o in meno rispetto all’anno precedente. Però, a differenza di altri indici di inflazione, calcola un’ampia lista di spese, includendo anche servizi come la sanità e l’istruzione, in questo senso risulta quindi più accurato nel caso in cui si vogliano analizzare trend economici complessivi.
PCE Price Index, ecco perché seguirlo come indicatore per non sbagliare
Sappiamo bene che l’inflazione ha sempre un impatto diretto sul valore delle azioni e quindi in generale sull’intera economia globale: quando il PCE segnala un aumento dei prezzi, tutti entrano in allarme. Per esempio di risposta la Fed potrebbe decidere di alzare i tassi per contenere l’inflazione, ma tassi più alti significano anche economia che si congela e di conseguenza anche le azioni possono perdere valore.
Tutte le medie imprese potrebbero entrare in crisi in quanto inflazione crescente aumenta di rimbalzo i costi di produzione generando un problema per quel che viene definito margine di profitto. Cosa deve fare allora l’azienda? O cerca di ‘accettare’ di guadagnare di meno, oppure inizia a pesare sul consumatore aumentandogli il prezzo del prodotto finito. Nel secondo caso anche gli stessi cittadini iniziano a spendere di meno perché ci pensano due volte prima di acquistare, e con la riduzione di questa frequenza rallenta anche la crescita economica. Ecco, si deve immaginare che seguendo il PCE, tutto questo viene ‘conosciuto’ prima che tutto l’iter di risposta si attivi.
A ottobre, il PCE Price Index è cresciuto dello 0,2% su base mensile e del 2,3% su base annua, ma nonostante l’aumento i numeri non hanno comunque sorpreso gli analisti. La Fed non vuole manovre aggressive sui tassi e i dati di ottobre lo hanno confermato. Tuttavia, monitorare il PCE Price Index rimane fondamentale: se l’inflazione dovesse accelerare oltre le aspettative, la Fed potrebbe reagire rapidamente, influenzando così tutti i mercati. Prestare sempre attenzione al PCE significa anche prevedere un rapido sconvolgimento del mercato: si ha quindi una sicurezza in più.