Le regole per l’ottenimento della patente moto cambiano e sono in parte rivoluzionate da quanto previsto nel Decreto Infrastrutture bis, un provvedimento che – tra le varie misure – prevede anche lo snellimento della procedura per ottenere la patente moto. Quali sono le novità?
Novità di indubbio rilievo per tutti coloro che sono interessati a guidare un mezzo a due ruote, per passione o perché lo ritengono più comodo ed economico rispetto alla classica automobile.
Infatti da metà agosto cambiano le regole relative all’ottenimento della patente moto, ovvero il documento il cui possesso è fondamentale per poter circolare nel rispetto del Codice della Strada.
L’obiettivo è snellire le pratiche burocratiche e eliminare parte del carico di lavoro delle Motorizzazioni. E per raggiungerlo non sarà più necessario sostenere un esame finale per ottenere la patente moto: sarà sufficiente un corso ah hoc.
In particolare, è il decreto Infrastrutture bis il provvedimento che fissa l’iter per conseguire la patente di categoria A3 (per le moto). Grazie ad esso la procedura è stata semplificata e per l’interessato sarà molto più rapido e facile ottenere la certificazione del possesso dei requisiti psicofisici e attitudinali, per la guida su strade pubbliche di un mezzo a due ruote.
In verità per l’effettivo varo delle nuove regole mancava ancora un passaggio in Parlamento, ma la formalità è stata espletata senza intoppi proprio nelle ultime ore. Cosa cambierà allora da metà agosto per coloro che hanno o vogliono avere una patente moto? Scopriamolo insieme nel corso di questo articolo.
Nuova patente moto: nessun esame se hai questi requisiti e se fai il corso
Attenzione però ai dettagli perché la novità di cui alla legge si rivolge non a tutti indistintamente, ma soltanto alle persone in possesso delle seguenti caratteristiche:
- patente A1 (ottenibile dai 16 anni);
- o A2 (ottenibile dai 18 anni);
- superamento di un biennio dal conseguimento delle patenti A1 o A2.
Per coloro che hanno questi due documenti basterà seguire un corso tenuto dalle autoscuole debitamente autorizzate. Non servirà più sostenere l’esame finale (esame scritto + prova pratica), come invece vale per chi intende ottenere la patente auto. Così gli interessati conseguiranno con più velocità la patente moto A3, quella che serve per guidare le moto senza limitazioni di cilindrata o potenza.
Come accennato in apertura, la motivazione di questa novità è legata alla sburocratizzazione delle procedure e allo snellimento di pratiche, spesso rallentate a causa di uffici della Motorizzazione carenti a livello di numero di addetti.
Il corso da seguire per ottenere la patente moto – saltando il relativo esame – prevede di frequentare lezioni per un minimo di 7 ore con l’autoscuola. Detto corso deve essere organizzato in una parte teorica e in una pratica.
Nuova patente moto: il sì della Camera che assicura il varo delle nuove regole
Lo ribadiamo per chiarezza: grazie al rispetto delle condizioni di cui sopra e allo svolgimento del corso suddetto, l’interessato potrà passare dalla patente moto che ha a quella di categoria A3 senza altre valutazioni o test.
Come accennato poco sopra, serviva l’ok definitivo della Camera, ma sul punto erano soltanto dettagli e la novità è stata così ufficialmente varata, entrando così in vigore tra pochi giorni.
D’altronde, con tutte le questioni aperte da trattare anche nelle settimane di questo torrido agosto, non sembrava davvero ipotizzabile un blocco dell’iter della nuova patente moto proprio nella fase finale. Ed ecco infatti l’ok definitivo del Parlamento, che ha sciolto ogni dubbio.
Regole Codice della Strada: il percorso di rinnovamento continua
Non dimentichiamo inoltre che dal 2013 vi erano già state novità sostanziali sulle regole per la patente moto. Infatti all’epoca il legislatore diede la facoltà di conseguire patente moto A2 sostenendo soltanto l’esame pratico di guida per i soggetti che fossero già in possesso della patente A1. Seguendo lo stesso meccanismo, le norme modificate permisero a chi era già dotato della A2 di conseguire la patente moto A3 facendo esclusivamente un esame pratico. Ciò però a condizione che fossero passati due anni dall’ottenimento della patente della categoria precedente.
Infine ricordiamo che il decreto Infrastrutture bis prevede, oltre alla novità patente moto A3 e in riferimento specifico al Codice della Strada, alcune altre sostanziali novità come l’inserimento di biciclette e monopattini nella classificazione dei veicoli e la previsione della categoria di illecito permanente in rapporto a violazioni quali la mancata revisione e la carenza di assicurazione, per cui si vieta il cumulo delle sanzioni.