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Economia e Finanza

Partita iva o azienda individuale, quale aprire: vantaggi e svantaggi

Davanti alla decisione di aprire una partita iva o un’azienda individuale, non tutti conoscono i pro e contro e diversi sono gli aspetti da sapere: ecco di cosa si tratta

Ufficio (fonte foto: Adobe Stock)

Sono diversi i temi che hanno a che fare con l’economia e che appaiono essere rilevanti ed importanti poiché stanno a cuore a molti, e tra questi può esserci anche la scelta di aprire una partita iva oppure una azienda individuale, una decisione che ha pro e contro e vantaggi e svantaggi e che dipende anche da una serie di aspetti da conoscere: di cosa si tratta?

Anzitutto, come spiega Businessonline.it, tale decisione si lega alla propria categoria professionale; aprire una partita iva al fine di poter esercitare in modo autonomo la propria attività generalmente riguarda i professionisti, e cioè coloro che sono iscritti ad un albo professionale oppure ad un Ordine. Dall’altro lato, l’azienda individuale viene aperta quando generalmente si parla di attività imprenditoriale, come potrebbe essere nel caso di artigiani e commercianti.

Chi decide di aprire partita Iva ha due opzioni da considerare, ciascuna con conseguenze; vi si trova davanti infatti la possibilità di aprirla in qualità di professionista ovvero lavoratore autonomo, oppure come ditta individuale.

Si tratta quindi di opzioni diverse, quelle che riguardano tanto il professionista quanto l’imprenditore individuale, e che vedono come tratto in comune l’apertura della partita Iva.

Partita Iva e ditta individuale, chi deve aprirla

Sono tematiche di grande interesse rilevanti, dunque, quelle che hanno a che fare con temi inerenti discorsi economici e, nella fattispecie, con la scelta di aprire la partita Iva laddove si parli di lavoratore autonomo e di ditta individuale, opzioni che hanno conseguenze diverse in termini di regime fiscale e previdenziale.

Nel primo caso, come viene sottolineato da Businessonline.com, basti pensare a categorie come agente di commercio, architetto, avvocato, chimico, farmacista, estetista, geometra, giornalista, ingegnere e così via, per citarne solo alcune delle tante. Senza dimenticare, si legge ancora, coloro che non hanno obbligo di iscriversi ad un Ordine, come nel caso ad esempio dei consulenti aziendali o degli amministratori di condominio.

Laddove invece convenga aprire una azienda individuale, si legge, come nel caso di artigiani e commercianti, vi è l’obbligo di iscrizione al Registro delle Imprese, istituito dalla Camera di Commercio su base provinciale. Ciò che conta in tal senso è il tipo di attività che va ad essere volta, e rispetto all’ambito fiscale, i lavoratori con Partita Iva hanno una tassazione relativa ai compensi e ai costi percepiti nel periodo d’imposta, mentre l’azienda individuale viene tassata rispetto al reddito imponibile annuo, con alcune voci che sono relative al criterio di competenze economica e non rispetto al principio di cassa, viene spiegato.

LEGGI ANCHE >>> Lavoratore dipendente o con partita Iva: ecco chi guadagna di più

Partita iva e azienda individuale: dettagli da approfondire

Come viene sottolineato da Businessonline.com, quando si parla di ditta individuale si fa riferimento ad una forma di impresa che è condotta da un solo imprenditore, la cui scelta porta diversi vantaggi in qualità di imprenditore indipendente, quali ad esempio il basso costo iniziale e alcune facilitazioni.

È il caso del mancato obbligo di capitale minimo e dell’intervento del notaio, le scelte che possono essere prese in modo autonomo, minor burocrazia e i guadagni diretti allo stesso imprenditore come persona privata.

Allo stesso modo, non vi è una chiara separazione tra patrimonio societario e privato, i creditori potrebbero pignorare ambi i due, mentre il fallimento dell’uno può portare al fallimento dell’altro, con alcune difficoltà a livello aziendale, si pensi ad esempio alla pensione o ad una eventuale malattia dell’imprenditore.

Aprire una partita iva è un obbligo, spiega Businessonline.com per chi decide di esercitare attività lavorativa in modo professionale e abituale, e alcuni aspetti da considerare riguardano ad esempio gli adempimenti come il pagamento delle tasse e i contributi, il costo del commercialista e le varie spese da sostenere nel corso dell’attività.

In ogni caso ed a prescindere da tutto, è opportuno ed importante che ciascuno si rivolga ad esperti del campo e specialisti, al fine di poter chiedere tutte le spiegazioni a seconda dei casi, chiarire ogni dubbio, avere delucidazioni e seguire le indicazioni che vengono fornite.

Dario Quattro

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