Partite IVA forfettarie nel mirino: nuovi controlli e multe, il problema del tachimetro fiscale

Controlli a tappeto e multe: ecco quali sono le partite iva nel mirino e perché il tachimetro potrebbe diventare un problema 

La maggior parte delle partite iva di persone fisiche in Italia sono in Forfettario. Il regime forfettario infatti è il più vantaggioso in termini di tasse in quanto vede importanti riduzioni, ma al tempo stesso può diventare invalidante per le aziende che acquistano molta merce: non si può fare una stima generica, ma bisogna valutare caso per caso.

Partite IVA forfettarie nel mirino
Controlli sulle partite iva forfettarie – trading.it

Al di là dei vantaggi, comunque, chi aderisce al regime forfettario è soggetto a continui controlli da parte dell’Agenzia delle entrate per verificare il rispetto dei requisiti. Negli ultimi anni, con la crescente diffusione delle partite iva, i controlli sono diventati più mirati, ma non solo, anche più ‘digitalizzati’ e quindi automatizzati.

Quest’anno è scattato l’obbligo di fatturazione elettronica anche per le Partite iva in forfettario, ad esempio, e la digitalizzazione ha reso molto più semplice tutto il processo di controllo direttamente dalla piattaforma dell’AdE e dai dati che vengono inseriti dai cittadini lavoratori. Tra le novità, è stato introdotto anche il tachimetro fiscale, non particolarmente vantaggioso per i lavoratori, ma che riesce a rendere giustizia a coloro che sono davvero meticolosi nella comunicazione di tutti gli introiti.

Partite iva forfettarie, quali controlli si stanno effettuando

Uno dei controlli principali è il limite di fatturato. Chi aderisce al regime forfettario sa bene quali sono i limiti: non si devono superare le soglie dei 85.000 euro annuali (anche se il limite potrebbe essere rialzato con la manovra per il 2025).

Partite iva forfettarie, quali controlli si stanno effettuando
I controlli sulle p.IVA: di cosa assicurarsi – trading.it

Un altro controllo diffuso riguarda l’incompatibilità con altre forme di reddito. Ad esempio, chi percepisce redditi da lavoro dipendente superiori a 30.000 euro non può beneficiare del regime forfettario, né può farlo chi ha quote di controllo in società.

È bene quindi che le persone che fanno diversi lavori, si preoccupino di controllare di non sforare sulle cifre altrimenti finiranno a pagare importanti sanzioni. Un altro strumento per i controlli fiscali è il tachimetro fiscale, che è stato introdotto proprio per monitorare in modo più approfondito e automatizzato il comportamento fiscale delle partite iva.

Il tachimetro assegna un punteggio di affidabilità ai contribuenti, basando i calcoli su alcuni parametri, quali la regolarità dei pagamenti ma anche la correttezza delle dichiarazioni fiscali. In sostanza, coloro che sono sempre in regola, avranno molte meno possibilità di essere controllati, si porrà invece molta più attenzione su contribuenti che hanno un punteggio molto basso, e che quindi vengono segnalati come meno affidabili.

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