Nel 2022 arriverà un aiuto concreto rivolto ai professionisti che hanno contratto debiti che non riescono a pagare e ai titolari di Partite Iva. Ecco di cosa si tratta e come fare per richiederlo.
Per l’anno 2022 sono previsti nuovi aiuti destinati ai professionisti e ai titolari di Partite Iva. Spesso, tali soggetti sono tra i più colpiti dalla crisi economica e a loro sono destinati sempre pochi concreti sostegni. Non di rado, infatti, i professionisti si ritrovano sommersi da debiti che non riescono a pagare.
Ben presto, per sollevare la situazione economica dei professionisti in debito e delle Partite Iva in difficoltà si potrà contare su degli aiuti concreti che saranno messi a disposizione per loro. Scopriamo insieme di cosa si tratta, quali sono i requisiti per accedervi e come fare domanda.
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Un professionista o i titolari di Partita Iva che versano in una situazione di difficoltà economica possono valutare un risanamento della propria condizione. Esiste, infatti, una procedura detta di “composizione negoziata”: attraverso essa bisognerà presentare istanza allegando gli ultimi tre bilanci, le dichiarazioni redditi e Iva con la situazione patrimoniale e finanziaria aggiornata, l’elenco dei creditori e dei crediti e la situazione debitoria complessiva. In via telematica sarà nominato un esperto che si occuperà del risanamento.
Il professionista in debito, però, potrebbe anche decidere di non avvalersi di questa procedura e di accedere a quanto previsto dalla Legge fallimentare.
Tali procedure, però, sono sicuramente molto drastiche e possono essere evitate avvalendosi di alcuni aiuti previsti in beneficio di tali individui nel corso del 2022. Ecco di cosa si tratta e tutto quello che c’è da sapere in merito.
Per il 2022 è stata disposta una nuova procedura in grado di aiutare i professionisti e le Partite Iva sommerse dai debiti che faticano a risanare la propria condizione economica. In questo caso sarà nominato un esperto dalla Camera di Commercio che valuterà le prospettive di risanamento.
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Qualora egli dovesse individuare delle buone prospettive che permettono all’individuo in difficoltà di uscire dalla crisi, potrà essere concluso un contratto con i creditori che assicuri la continuità professionale per almeno 2 anni. Altre opzioni realizzabili, sono:
Al contrario, nel caso in cui non è stata rilevata nessuna prospettiva di ripresa, si potrà domandare l’omologazione di un accordo di ristrutturazione dei debiti. Altre alternative concrete, invece, sono:
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