Sono spesso i più penalizzati dalle normative. Ma ora per chi ha la Partita Iva forfettaria arriva il pacchetto bonus che darà loro un aiuto
Si parla spesso di quanto i lavoratori professionisti con il possesso della Partita Iva a regime forfettario siano in aumento e in gran numero. Spesso dietro questi dati si nasconde un vero e proprio sfruttamento e un tentativo da parte delle aziende di avere dei lavoratori dipendenti “in saldo”.
Nonostante le agevolazioni che questo regime fiscale comporti, nella stragrande maggioranza dei casi non sono sufficienti per rispondere alle numerose esigenze esistenti. Ma ora le cose potrebbe cambiare grazie ad un nuovo pacchetto di bonus pensato proprio per la Partita Iva forfettaria. Vediamo di cosa si tratta.
All’interno degli aiuti 2024 per colo che hanno la Partita Iva forfettaria rientra anche la Iscro, un’indennità straordinaria di continuità reddituale e operativa. Nello specifico è una vera e propria cassa integrazione per quei professionisti autonomi in possesso della partita Iva forfettaria iscritti alla Gestione separata Inps e che versano in condizioni di difficoltà economica. Per poter usufruire della Iscro è però necessario essere in regola con i versamenti contributivi previdenziali; non percepire una pensione diretta o il reddito di cittadinanza.
Possono percepire la Iscro solo chi è titolare di Partita Iva con regime forfettario da almeno quattro anni dalla data di presentazione della domanda. Un altro requisito da soddisfare è quello di avere un reddito da lavoro autonomo inferiore al 50% della media dei redditi da lavoro autonomo prodotti nei tre anni precedenti l’anno anteriore la domanda di cassa integrazione. Infine, il richiedente della Iscro deve aver dichiarato nell’anno precedente alla presentazione della domanda un reddito non superiore ad 8.145 euro. Coloro che soddisfano questi requisiti possono quindi ottenere una vera e propria Cassa Integrazione con un assegno mensile tra i 250 e gli 800 euro al mese, per sei mesi.
Non sono previste indennità simili, invece, per quelle partite Iva a regime forfettario iscritti alle Casse private previdenziali professionali. Inoltre, l’Inps può garantire ai professionisti forfettari anche un’indennità di malattia. Questo però solo nel caso in cui l’attività lavorativa autonoma risulti essere in corso nel momento in cui si verifica una malattia e nel caso in cui risulti accreditato almeno un mese di contributi nella gestione separata nei 12 mesi precedenti alla data di inizio della malattia. Infine, deve esserci un’effettiva astensione dal lavoro durante il periodo di validità dell’indennità.
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