Lavoratori autonomi, professionisti e tanto altro ancora. Quanto bisogna fatturare per uno stipendio dignitoso?
Partita Iva o contratto di lavoro. Il mondo dell’occupazione ruota di continuo intorno a questa domanda. Rispondere al quesito non è certo la cosa più semplice in questo particolare momento storico. Ogni risposta potrebbe essere infatti relativa ad una serie di dinamiche, con la verità assoluta che difficilmente potrebbe saltare fuori. Cosa succede generalmente nei due casi proposti, quali fattori incidono con maggiore disinvoltura su una possibilità o sull’altra. Quanto resta ai lavoratori in entrambi i casi e cosa occorre fare, realmente per guadagnare una certa somma, un certo livello di retribuzione.
Il lavoratore dipendente, ovviamente a fronte di un contratto chiaro e definito, ha la possibilità di guadagnare una somma bene o male fissa mese per mese, aumentata in base a determinate dinamiche inerenti alle giornate lavorative. Questo tipo di lavoratore, inoltre gode della possibilità di ricevere una somma che in ogni caso risulta essere al netto di tasse e contributi previdenziali. Impegni che non spettano direttamente al lavoratore, come invece avviene per il libero professionista, la partita Iva, insomma. In quel caso ciò che si fattura, subisce chiaramente la scure delle tasse da sottrarre agli importi.
Partita Iva, fatturare tanto e guadagnare poco: quanto occorre per uno stipendio dignitoso?
Il lavoratore autonomo inoltre, aderisce in base ad una serie di caratteristiche ad un particolare regime fiscale. Attraverso questa assegnazione si avrà la quantità, in percentuale, delle tasse da riconoscere allo Stato attraverso il reddito prodotto. Inoltre, come anticipato, ci sono i contributi previdenziali, che spettano chiaramente al singolo professionista. Viene da se immaginare che per avere a disposizione uno stipendio mensile dignitoso, parliamo di circa 1500 euro, occorre fatturare molti soldi in più, di fatto, guadagnare molti soldi in più. Ma precisamente quanto bisognerebbe guadagnare nello specifico?
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Per quel che riguarda i regimi fiscali dobbiamo considerare che un lavoratore può essere collocato in diversi regimi fiscali, quello ordinario e quello forfettario. Nel primo caso ipotizzando un compenso medio di 1400 euro è utile guadagnare secondo una serie di calcoli circa 1500 euro. Rivalsa Inps al 4% da aggiungere, inoltre ovviamente l’Iva, al 22% per un totale di 1789 euro, a questi sottraiamo la ritenuta d’acconto del 20% avremo quindi 1507 euro. Nel caso di regime forfettario, invece avremo a fronte di un compenso finale di 1445 euro un importo da fatturare di 1502 euro, considerando la rivalsa Inps al 4% e che l’Iva, in questi casi è esclusa. Insomma fatturare tanto per intascare alla fine qualcosina in meno.