La maggior parte delle persone ha sentito parlare della famosa Partita Iva, ma sono in pochi a sapere esattamente di cosa si stratta e a cosa serve.
Iniziamo dicendo che la Partita Iva è associata ai liberi professionisti, ai lavoratori autonomi o ai titolari d’impresa. Stiamo parando di quella categoria di lavoratori che non svolge la sua professione nell’ambito di un contratto di lavoro subordinato.
Il libero professionista è colui che lavora in proprio assumendo su di sé il rischio d’impresa e tutto ciò che ne deriva.
Se hai intenzione di dare il via ad un’attività in proprio, questo è l’articolo in cui ti spiegheremo tutto quello che c’è da sapere sulla partita Iva.
La Partita Iva è un codice numerico composto da 11 cifre che servono ad individuare un libero professionista, un lavoratore autonomo o un titolare d’impresa che operano legalmente in Italia.
Da un punto di vista tecnico essa è così composta:
Tramite l’assegnazione della Partita Iva, il soggetto, a cui la serie numerica fa capo accetta tutti i diritti/doveri fiscali ed economici che ne derivano.
Con l’acronimo IVA s’intende “Imposta sul Valore Aggiunto” e rappresenta la tassa che il libero professionista deve versare sui guadagni. Il valore è espresso sotto forma di aliquota percentuale.
Sotto l’aspetto fiscale, in Italia sono previste due tipologie di regimi di Partita Iva:
Il Regime ordinario non prevede limiti di reddito e di emissione delle fatture. Questa forma di imposta diventa obbligatoria per tutte le attività d’impresa e i liberi professionisti che nell’anno precedente dichiarino di aver prodotto ricavi superiori:
Chi aderisce al regime ordinario è obbligato ad emettere le fatture elettroniche, applicando un’aliquota del 22% sull’importo.
Esistono specifici casi in cui la percentuale di imposte è ridotta al 10%. Ci stiamo riferendo al commercio di alcuni prodotti alimentari (es. carne, pesce, uova, zucchero, acqua, cacao, etc.) o alle attività del settore turistico.
Infine, esiste anche una percentuale d’imposta minima del 4% che comprende la vendita di beni di prima necessità (es. olio d’oliva, pane, pasta, prodotti di ortofrutta, etc.).
È possibile accedere al Regime Forfettario in base a determinati parametri, tra cui:
Per accedere al Regime forfettario non è necessario appartenere ad una determinata categoria lavorativa, infatti vi possono accedere tutti i codici Ateco esistenti.
Esistono, però, altri elementi che decretano l’impossibilità a ricorre a questo sistema agevolato, cioè:
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Possono aprire la Partita Iva tutti i lavoratori autonomi che producono redditi superiore ai 5.000 euro. La suddetta cifra è il limite minimo previsto per l’obbligo di Partita Iva.
Tuttavia, il parametro economico di riferimento va preso in considerazione alla luce di un altro elemento: la continuità della prestazione di lavoro. Di fatti tutti coloro che svolgono con continuità e sistematicità un’attività lavorativa sono tenuti ad accedere ad un regime d’imposte.
Di conseguenza concludiamo questa guida dicendo che non hanno l’obbligo di aprire una Partita Iva tutti coloro che svolgono un’attività lavorativa che non supera:
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