Palladio: i nodi stanno per venire al pettine! Fase laterale o rialzo del 20% alle porte?

È il momento di investire nel palladio o è ancora presto? I prezzi toccano i minimi dal 2022, ma alcuni segnali tecnici lasciano spazio a riflessioni.

Dopo il boom di oro, cacao e caffè, il mercato delle materie prime sta mostrando nuove dinamiche: si sta preparando un nuovo rally o siamo di fronte a una fase di stabilizzazione? Ecco cosa sta succedendo e cosa aspettarsi nei prossimi mesi.

Analista finanziario
Palladio: i nodi stanno per venire al pettine!-trading.it

Negli ultimi mesi, le materie prime hanno regalato spettacolo: l’oro ha sfiorato nuovi massimi, mentre il cacao e il caffè hanno visto rincari che hanno sorpreso anche gli analisti più esperti. Ma mentre alcuni settori hanno vissuto un vero e proprio rally, altri sembrano faticare a trovare una direzione chiara.

Tra questi, il palladio, che negli ultimi giorni si aggira intorno ai 973 dollari l’oncia, ben lontano dal record di 3.544 toccato nel 2022. Dopo un crollo così marcato, la domanda che molti si pongono è se il metallo prezioso sia pronto per una ripresa significativa oppure se il suo destino sia ancora incerto. I prezzi hanno recentemente trovato supporto su una trend line cruciale, ma non si intravede ancora un segnale chiaro di ripartenza. Vale la pena seguirlo da vicino o è meglio aspettare?

Il palladio ai minimi: segnali di ripresa o semplice rimbalzo?

Dopo un 2022 esplosivo, il palladio ha perso gran parte della sua spinta rialzista, precipitando sotto la soglia dei 1.000 dollari. Questa discesa ha riportato il metallo ai valori più bassi degli ultimi anni, alimentando il dibattito tra gli analisti. Il supporto tecnico individuato tra i minimi di febbraio e agosto 2024 ha temporaneamente contenuto la caduta, ma non ha ancora dato vita a un’inversione duratura.

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Il palladio ai minimi: segnali di ripresa o semplice rimbalzo?-trading.it

Gli investitori stanno osservando con attenzione i prossimi movimenti, consapevoli che il mercato delle materie prime è spesso anche caratterizzato da oscillazioni improvvise. L’attuale fase laterale potrebbe essere solo una pausa prima di un nuovo affondo ribassista oppure il segnale che la pressione sulle vendite sta iniziando a ridursi. La conferma di una ripresa più solida potrebbe arrivare solo con un ritorno sopra quota 1.100 dollari, mentre una discesa sotto i 950 aprirebbe scenari ancora più incerti.

Le previsioni sul palladio per il 2025: cosa dicono le banche d’affari?

Se nel breve termine la situazione resta poco chiara, guardando al 2025 emergono indicazioni più precise. Alcune delle principali banche d’affari stanno rivedendo le loro stime sul palladio, tenendo conto di fattori macroeconomici e della domanda industriale. Il settore automobilistico, uno dei principali utilizzatori di questo metallo per i catalizzatori, potrebbe giocare un ruolo chiave nel determinare il futuro dei prezzi.

Secondo le previsioni più ottimistiche, un recupero graduale potrebbe riportare le quotazioni sopra i 1.200 dollari entro la seconda metà del 2025, sostenute da una ripresa della domanda e da possibili tensioni nell’offerta. Tuttavia, gli scenari meno favorevoli indicano il rischio di un prolungato periodo di debolezza, con il palladio intrappolato in una fascia di prezzi compresa tra i 900 e i 1.100 dollari per gran parte dell’anno.

Alla luce di queste proiezioni, il mercato resta in attesa di segnali più concreti. Il prossimo trimestre potrebbe essere decisivo per capire se il palladio è pronto per tornare protagonista o se gli investitori dovranno ancora armarsi di pazienza.

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