Lo stop dei pagamenti causa pandemia è terminato, e ultimamente la macchina del Fisco ha ripreso i suoi consueti ritmi. Si può rateizzare il pagamento con F24?
In questo periodo di rincari ed aumenti per i più diversi beni e con bollette che pesano molto di più sulle finanze dei cittadini, ecco che in molti si chiedono se è possibile effettuare la rateizzazione per i debiti fiscali.
Vero è che i contribuenti debbono rispettare i loro obblighi nei confronti del Fisco, ma ripartire il dovuto in pagamenti a rate mensili o trimestrali è un’opportunità che può, in qualche modo, alleggerire da gravosi oneri.
Di seguito intendiamo fare luce su un possibile agevolazione in riferimento al rapporto tra Agenzia delle Entrate e contribuente. Si può rateizzare l’F24? E se sì, con quali modalità? Risponderemo nel corso di questo articolo a queste domande e vedremo entro quale margine è consentita ‘elasticità’ nei pagamenti.
F24: che cos’è? Il contesto di riferimento
Prima di vedere da vicino se e come rateizzare il modello F24, ricordiamo brevemente di che si tratta. Esso è un documento che deve essere utilizzato da tutti i contribuenti, titolari e non titolari di partita Iva, al fine del pagamento di tributi, contributi e premi.
Tecnicamente il modello è detto ‘unificato’ in quanto consente al contribuente di compiere con una sola operazione il versamento delle somme al Fisco, con compensazione del pagamento tramite eventuali crediti.
Il modello F24 consiste perciò nello strumento che occorre per pagare tributi, interessi e sanzioni, ed altresì per compensare i debiti con i crediti fiscali. Con l’F24 si possono pagare gran parte delle imposte e tasse nazionali e locali.
Come indicato in materia dall’Agenzia delle Entrate all’interno del proprio sito web, i contribuenti hanno il dovere di utilizzare, anche con intermediari (professionisti, associazioni di categoria, Caf, ecc.), modalità telematiche di pagamento dell’F24. Ma solo se titolari di partita Iva.
Pagamenti effettuabili con F24: ecco alcuni dei principali
A titolo meramente esemplificativo, ricordiamo di seguito alcuni dei tributi e contributi che si possono pagare grazie a questo modello:
- imposte sui redditi (Irpef, Ires);
- ritenute sui redditi da lavoro e sui redditi da capitale;
- addizionale regionale e comunale all’Irpef;
- accise, imposte di consumo e di fabbricazione;
- Iva;
- Imu;
- Tari;
- contributi Inps, Inail, Inpgi;
- imposte sui giochi.
Ben si comprende allora l’ampia portata applicativa del modello F24. Come sopra accennato, per pagare un F24 i soggetti con p. Iva debbono utilizzare solo la modalità telematica. Mentre gli altri contribuenti possono anche consegnarlo in forma cartacea agli sportelli, o anche adoperare intermediari abilitati (ad es. i CAF).
Rateizzazione pagamenti F24: è possibile?
Chiariamolo per fugare ogni dubbio: il contribuente può rateizzare il pagamento di tasse e imposte e ciò a maggior ragione oggi. L’Agenzia delle Entrate, in un periodo come questo, tende infatti a ‘premiare’ chi si dimostra rispettoso dei propri doveri fiscali, e questo anche laddove paghi le tasse con un po’ di ritardo.
Perciò il contribuente interessato a scaglionare il pagamento nei confronti del Fisco deve stabilire – alle condizioni di legge e d’intesa con l’Amministrazione finanziaria – un efficace piano di rateazione.
Ecco perché non bisogna dimenticare che esistono modalità per rateizzare:
- sia con l’Agenzia delle Entrate, per i pagamenti ordinari dell’Irpef, dell’Iva, delle altre imposte dello Stato e per gli avvisi di liquidazione o di accertamento;
- sia con l’Agenzia Entrate Riscossione, che rileva laddove per i tributi scatti il cosiddetto iter di riscossione coattiva.
I rischi che derivano dal non pagare quanto spettante al Fisco
Pagare in un’unica soluzione oppure suddividere il pagamento in più rate: sono queste le alternative previste per il contribuente. Elasticità garantita anche ad evitare le conseguenze negative di una cartella esattoriale non pagata o di un’intimazione di pagamento non rispettata: all’orizzonte ecco materializzarsi i pignoramenti del conto corrente, della retribuzione e degli immobili – per consentire al Fisco di ottenere l’equivalente delle tasse non pagate.
Il contribuente farà bene a ricordare che anche laddove non paghi tempestivamente, la riscossione preannunciata può essere di solito stoppata chiedendo una rateizzazione con F24 – prima dell’avvio delle azioni esecutive sul patrimonio.
Chiaramente sarà compito dell’Amministrazione finanziaria accettare o meno la richiesta del contribuente. Se la risposta è positiva, l’istanza è così accettata e si comincia a pagare il debito a rate.
Lo ribadiamo: oggigiorno il Fisco tende ad essere abbastanza elastico sul piano delle rateizzazioni F24, visto il difficile momento a livello finanziario per molti cittadini-contribuenti. Ecco perché il modello F24 per i pagamenti – al fine di facilitare l’adempimento – è spesso allegato dall’Amministrazione finanziaria alla comunicazione di accoglimento della richiesta di rateizzazione.
Come presentare le richieste di rateizzazione F24
Le istanze di rateizzazione possono essere effettuate in via diretta allo sportello dell’Ufficio, o anche in modalità telematica, inviando una PEC agli indirizzi specificati sul sito web dell’Agenzia delle Entrate e sul portale internet, per coloro i quali possono fare il login al ‘cassetto fiscale’ tramite l’area riservata del contribuente.
Ricordiamo infine che si può rateizzare il debito:
- in un numero totale massimo di 8 rate trimestrali di identico ammontare, se la somma complessiva non supera i 5mila euro;
- invece, oltre i 5mila euro si può giungere anche a 20 rate trimestrali di pari ammontare.
Attenzione però: sull’importo sono applicati interessi e la prima rata deve pagata entro 30 giorni dal ricevimento della comunicazione di accoglimento. Infine, per maggiori informazioni rimandiamo all’area ad hoc del sito web dell’Agenzia delle Entrate.