La pace fiscale si avvia alla sua conclusione, il periodo bianco, per cosi dire, in cui lo Stato ha allenato la presa sui cittadini.
Il prossimo 30 settembre scadranno i termini di quella chè è stata definita “pace fiscale” un periodo abbastanza lungo a dire il vero in cui considerata la crisi si è deciso di allentare la presa sui cittadini. Si è deciso ad esempio di bloccare le cartelle esattoriali già esistenti, proroghe alle scadenze già impostate. Un momento in cui il Fisco, comprendendo le difficoltà ha deciso di non stingere troppo la corda in vista di momenti molto delicati per i bilanci delle famiglie debitrici o comunque interessate a certe dinamiche.
Dal giorno successivo, quindi, lo Stato tornerà ad inviare le proprie cartelle esattoriali, i propri resoconti su cosa risulta non essere stato pagato, rispettato, saldato. A questo punto, le cose, stanno per tornare a ciò che si viveva prima della pandemia. Da un lato dovrebbe essere considerata un’ottima premessa, ma dall’altra è chiaro che si è consapevoli che il fisco tornerà a chieder conto di sospesi, debiti e quant’altro. Inoltre proprio in questi giorni in molti saranno esclusi dalla possibilità di condonare debiti e pendenze passate.
Condono fiscale: cosa succederà a chi resterà escluso dalla possibilità dello stralcio
Il condono fiscale, deciso nei mesi scorsi dal Governo Draghi, da poco insediatosi ha prodotto come sempre in questi casi molti pareri favorevoli ma moltissimi pareri anche contrari. Non sono dunque mancate le critiche per una operazione che abbuona, per cosi dire, debiti fino a 5mila euro per un periodo che va dal 2000 al 2010. Debiti stralciati, insomma, per alleggerire i contribuenti dall’asfissiante mano dello Stato che chiede conto sempre e comunque di tasse, interessi e quant’altro.
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Debiti stralciati anche per alleggerire la stessa macchina burocratica da operazioni che evidentemente non è riuscita ad evadere in più di un decennio. Doppia azione insomma. Una resa dei conti, dichiarata da parte dello Stato, spesso inadeguato nel suo operato anche nel chiedere quanto gli spetta di diritto, quasi sempre. Lo Stato insomma, torna a fare sul serio, in vista di tempi migliori, e qualcuno spera, del prossimo condono fiscale.