Tra le decine di indicatori disponibili sulle piattaforme di trading ve ne sono alcuni in grado di applicarsi all’analisi delle tendenze definendo il momento migliore di uscita dal mercato o confermandone la forza.
Gli indicatori che possono essere utilizzati nell’analisi tecnica possono suddividersi in due categorie, lagging indicators e leading indicators.
In generale ogni indicatore è in grado di evidenziare e scontare informazioni già presenti nella dinamica dei prezzi. Gli indicatori possono rilevare e filtrare dalla price action segnali di un possibile movimento futuro.
I lagging indicatori, gli indicatori che rivelano il recente passato
Gli indicatori definiti lagging hanno la caratteristica di evidenziare e seguire la tendenza in atto, senza avere la pretesa d’anticipare le inversioni di tendenza o i futuri movimenti di prezzo. L’esempio più classico di un indicatore lagging è quello della media mobile. Questa tipologia di indicatori è affidabile solo durante le fasi di mercato caratterizzate da una tendenza definita con un trend al rialzo o al ribasso, mentre nella fasi laterali o di congestione genera numerosi falsi segnali.
La caratteristica principale dei lagging indicator è costituito dal fatto che i segnali operativi sono mostrati in ritardo, evidenziando una dinamica che può fornire una serie di indicazioni al contorno, rispetto alle quali è possibile impostare una strategia.
I segnali generati risultano quindi poco tempestivi, pertanto questi indicatori sono idonei come strumento di conferma o come primo segnale al quale seguirà una verifica incrociata, in modo da poter entrare a mercato con le maggiori probabilità a nostro favore.
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I leading indicators, gli indicatori che anticipano i prezzi
Gli indicatori definiti leading hanno la caratteristica d’anticipare le inversioni di tendenza e gli sviluppi futuri delle quotazioni. Sono quindi strumenti che risultano particolarmente tempestivi tanto che il loro utilizzo principale avviene durante le fasi laterali nelle quali possono garantire un buon livello di affidabilità.
Occorre tuttavia tenere conto del fatto che a causa dell’elevato livello di reattività, a seconda della sensibilità dei parametri impostati, talvolta si rischia di aprire una posizione con troppo anticipo, correndo il rischio di subire la variazione del prezzo che prosegue nella sua direzione.
Tra i leading indicators più rappresentativi troviamo gli indicatori di momentum. Gli indicatori che misurano il momentum sono numerosi, sono annoverati in questa categoria ad esempio il ROC, RSI, lo stocastico. Essi sono ovviamente diversi dal punto di vista grafico, ma risultano simili sia per quanto concerne la logica alla base dello strumento, sia rispetto la loro interpretazione operativa.
A cosa serve l’oscillatore ADX
L’oscillatore Average Directional Index (ADX) è stato sviluppato per sopperire ai difetti degli indicatori tradizionali. Il principale neo era rappresentato dall’incapacità di determinare se un titolo si trovava in una fase caratterizzata da una tendenza definita, al rialzo o al ribasso, oppure in una fase di congestione laterale.
Sapere se il mercato è in una fase range o trend è indispensabile per riuscire a mettere insieme una strategia operativa e per stabilire quali strumenti tecnici utilizzare. In un mercato direzionale infatti si utilizzeranno strumenti tipicamente trend follower, mentre, al contrario, saranno da preferire indicatori di momentum. L’oscillatore ADX nasce quindi con l’intento di determinare la forza nonché individuare la tendenza dominante. Questo oscillatore quindi può essere utilizzato per individuare quando un mercato sta entrando in una fase laterale, oppure quando è in procinto di iniziare una nuova tendenza.
ADX misura percentualmente il movimento direzionale del prezzo in una scala da 0 a 100. Dal punto di vista grafico, un ADX che sale verso i valori maggiori, indica che il mercato si trova in presenza di un trend ben definito. In questo mercato è possibile applicare strategie trend following. Viceversa se la media mobile dell’ADX scende, indica una situazione con una tendenza debole o assente.
Fare trading utilizzando questo oscillatore ci permette di applicare un efficace filtro, anche per selezionare i mercati che si trovano in una condizione di tendenza pronunciata, o in alternativa, volendo applicare tecniche come lo swing trading, andare alla ricerca di un mercato che si muova il più possibile in range.
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Come funzionano gli oscillatori e ADX
La funzione comune di questi oscillatori è quella di misurare la velocità, la forza e la consistenza dei movimenti, nonché segnalare tramite le divergenze le inversioni di tendenza. La linea dello zero o linea di equilibrio è una caratteristica degli oscillatori, i quali si muovono oscillando intorno a essa, quando viene tagliata a rialzo o a ribasso indica l’inizio dell’inversione delle condizioni del mercato. In questo caso potremmo definire la linea dello zero come uno spartiacque tra l’inizio e la fine di una tendenza.
ADX è un oscillatore costruito da tre medie mobili. Quando la media mobile +DI incrocia a rialzo la media mobile -DI, significa che siamo in presenza di una tendenza rialzista, essa apparirà graficamente sopra la media mobile -DI, al contrario ci troveremo in presenza di una tendenza ribassista. La terza media mobile ADX misura in entrambi i casi la forza relativa della tendenza.
ADX presenta caratteristiche sia degli oscillatori che degli indicatori, la media mobile ADX così come in generale gli indicatori, ha un andamento grafico assimilabile a quello dei prezzi di un attività finanziaria. In questi casi è possibile applicare le regole dell’analisi tecnica direttamente al grafico dell’indicatore. Risulta pertanto possibile tracciare le linee di tendenza unendo i minimi e i massimi, individuare le resistenze e i supporti nonché ricercare le figure grafiche d’inversione.
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Generalmente è possibile fare affidamento ai valori dell’ADX per stabilire una variazione di prezzo compatibile con una tendenza sufficientemente forte, da proseguire nella sua variazione. Il valore che indica questo genere di tendenza, dovrebbe essere idealmente intorno al 50%, diversamente valori eccessivamente alti possono indicare una potenziale inversione a seconda dei volumi presenti a mercato, in quanto l’aspettativa e il momentum già al loro massimo potrebbero venire violati a ribasso.
La logica alla base del calcolo dell’indicatore ADX è così costituita: se la giornata o il periodo del timeframe sul quale stiamo operando è stato rialzista, ovvero con un prezzo di chiusura maggiore del prezzo di apertura, l’indicatore segnerà un valore positivo, se invece il periodo sarà ribassista avremmo un valore negativo.
Le medie mobili DI sono calcolate tramite la differenza tra il massimo del periodo attuale e il massimo del periodo precedente: se la giornata è stata rialzista con un prezzo di chiusura maggiore del prezzo di chiusura del periodo precedente avremmo un incremento del +DI, viceversa se il prezzo di chiusura sarà minore del prezzo di chiusura del periodo precedente avremmo un incremento dei valori del -DI.