Prezzo oro e dollaro, tremano gli investitori: scenari mai visti prima

Questa settimana la maggior parte degli asset, dagli indici alle materie prime, si risveglia in territorio negativo. Ecco quale può essere il ruolo dell’oro in questo contesto.

A incidere sulle vendite generalizzate è il peggioramento del lockdown in Cina e l’annuncio da parte della FED di voler aumentare i tassi di 50 punti base a Maggio.

PREZZO ORO E DOLLARO
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Le ricadute sul prezzo delle materie prime, in particolare, scontano le prospettive di un rallentamento economico. Soprattutto la domanda cinese che aveva fatto da volano all’economia globale nella prima parte del 2021 si trova ora nuovamente alle prese con gli effetti della pandemia.

In Asia i listini sono misti e i future a Wall Street e in Europa sono in rialzo. Ieri il Nasdaq è crollato quasi del 4%, registrando il nuovo minimo da 52 settimane. Wall Street è rimasta in attesa per le trimestrali delle aziende più capitalizzate Usa come i colossi tecnologici, Microsoft e Google. Gli investitori che hanno prudentemente alleggerito le loro posizioni, sono preoccupati per le stime di crescita prudenti delle società Usa, accreditando a ciò la tesi di un rallentamento dell’economia in arrivo. Il Nasdaq ha perso il 3,95%, il Dow Jones il 2,38% e lo S&P 500 il 2,84%.

I rischi di instabilità politica e il deficit fiscale

I rischi di instabilità politica hanno come conseguenza una maggiore pressione sul debito pubblico e sui prezzi dei titoli di Stato. Questi insieme all’oro, due tradizionali beni rifugio non rispettano le tradizionali correlazioni tra l’avversione al rischio e il loro valore. Il deficit fiscale è alimentato dalle continue erogazioni di sussidi, necessari a limitare le perdite per famiglie e imprese e sostenere la crescita.

L’oro sconta in negativo l’aumento dei tassi di interesse e il conseguente rallentamento dell’inflazione. Gli investitori, tuttavia, preferiscono ancora attendere prima di spostare i capitali sull’obbligazionario date le possibili conseguenze negative sulla crescita della stretta monetaria.

In questo contesto è possibile valutare l’oro come un investimento che sul breve termine può ancora consentire degli spunti rialzisti. Il metallo giallo è rientrato, con decisione, all’interno del trend laterale che lo limitava già da diverse settimane. Il prezzo è prossimo al raggiungimento della soglia dei 1900 dollari l’oncia. Un record di prezzo su cui è possibile operare con uno stile di trading intraday sfruttando la volatilità di questo livello.

L’oro e il Forex continuano a scontare le prospettive economiche negative

Il record di prezzo dell’oro avvenuto il 18 aprile, al prezzo di 2.003 dollari è correlato ai timori di una recessione degli Stati Uniti a causa dell’aumento dei tassi di interesse della Federal Reserve. L’oro generalmente correlato alle prospettive economiche negative continuerà a scontare almeno per i prossimi tre mesi le azioni di politica estera dell’Unione europea e di politica economica della Bce e della banca centrale Usa.

La prossima settimana la Fed dovrebbe aumentare i tassi di 50 punti base. Il doppio dei 25 punti base approvati a marzo. Gli investitori continuano in quest’ottica a mantenere un sentiment rialzista sull’oro alimentato dall’aspettativa per ulteriori aumenti nei prossimi successivi. Un altro bene rifugio in grado di beneficiare dell’attuale scenario è sicuramente il cambio Eur/usd. Il dollaro in questo contesto è il principale beneficiario di un aumento dei tassi.

Nella sessione di ieri, l’indice del dollaro, che contrappone la valuta statunitense alle sei valute più scambiate sul Forex, ha raggiunto il massimo degli ultimi 25 mesi a 101,790. Il Dollar index è riuscito a stabilizzarsi al di sopra della resistenza a 101,75 testando il livello di resistenza a 101,90.

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