In vacanza con i permessi e il congedo straordinario previsti dalla Legge 104: attenzione a non violare le regole, i rischi sono alti.
Organizzare una vacanza invernale con la legge 104 si può ma attenzione a non trasgredire, i controlli sono dietro l’angolo e l’INPS potrebbe decidere anche per la sospensione.
Una vacanza invernale al mare o in montagna da caregiver. Si può fare. Con la Legge 104 e i permessi o il congedo straordinario. Quello che non tutti sanno, però, è che ci sono regole stringenti ed esiste la possibilità di perdere il beneficio se ci sono infrazioni alle regole. I permessi sono concessi per l’assistenza di familiari con disabilità grave, non per finalità personali. E fin qui non ci dovrebbero essere dubbi, eppure c’è chi ha sbagliato e l’ha pagata cara.
Utilizzare la Legge 104 con permessi e congedo straordinario non vuol dire organizzare una vacanza personale, abbandonando il disabile o lasciandolo ad altre persone non autorizzate, se succede può diventare un reato penale: truffa aggravata.
In vacanza con la Legge 104 ma attenzione a non sbagliare il rischio è penale
I permessi della Legge 104 sono pagati direttamente dall’INPS ai datori di lavoro ecco perché le regole sono restrittive e i controlli continui. Se il disabile che si assiste deve, per esempio, fare delle cure termali o trasferirsi al mare o in montagna per motivi di salute, il caregiver ha il diritto di chiedere permessi e congedo straordinario, purché non deleghi ad altri l’assistenza del disabile per farsi una vacanza personale. Questo vuol dire che chi usufruisce dei permessi deve garantire un’assistenza e una vicinanza alla continua.
L’assistenza al disabile, tuttavia, non implica un obbligo di presenza 24 ore su 24. Durante i periodi di permesso o congedo Legge 104, il lavoratore può prendersi dei momenti di riposo. Un’assenza temporanea è accettabile, ma non è permessa un’assenza prolungata che impedisce di accudire il disabile. Organizzare una vacanza con persone che hanno difficoltà motorie richiede la conoscenza dell’accessibilità delle diverse destinazioni. Un esempio: se li vede il simbolo della sedia a rotelle in un hotel vuol dire che questo è preparato ad accogliere persone con problemi di mobilità, anche se non garantisce che la struttura sia completamente adattata.
Per chi desidera alloggiare in un hotel, dunque, è consigliabile richiedere le fotografie delle camere adattate, che includano il bagno, le aree di svago, gli spazi comuni, le piscine e le aree ludiche, assicurandosi che siano prive di barriere architettoniche. Per quanto riguarda i mezzi di trasporto, è importante assicurarsi che siano facilmente accessibili per la persona disabile.
Per i viaggi in treno, Trenitalia offre un servizio di assistenza mirata, che comprende l’accoglienza in stazione, l’accompagnamento sul treno e un carrello elevatore per bagagli e carrozzine. Anche le compagnie aeree offrono assistenza gratuita ai passeggeri con disabilità, ma è necessario informare la compagnia al momento della prenotazione o almeno 48 ore prima della partenza. Analogo trattamento per chi viaggia in nave purché si richieda l’assistenza almeno 48 ore prima della partenza.
Sugli autobus, i disabili hanno il diritto di viaggiare alle stesse condizioni degli altri passeggeri senza costi aggiuntivi. Anche in questo caso, è consigliabile informare per tempo la compagnia delle proprie esigenze per garantire la disponibilità di pedane elevatrici, sedili riservati e blocchi per carrozzine.