Demolizione di immobili: il Decreto salva casa propone 3 possibilità per evitarla, ma sono casi specifici da dover dimostrare con le documentazioni
L’ordine di demolizione di un immobile abusivo rappresenta una delle situazioni più critiche per chi possiede una casa o un edificio non in regola con le norme urbanistiche. Si tratta di famiglie in torto ma che in tanti casi hanno solo quell’immobile per vivere e il provvedimento demolitivo potrebbe farle rimanere per strada.

Le autorità fanno il loro lavoro: indagano sulle documentazioni, e una volta accortesi dell’inganno, l’immobile abusivo deve essere sgomberato perché non rispetta le autorizzazioni previste dalla legge. In Italia l’abusivismo non è un fenomeno censurabile. È presente in modo massiccio in tutta la nostra Penisola, e nella maggior parte dei casi fa riferimento a costruzioni di tempo addietro, quando i controlli non erano poi così serrati.
Con il decreto salva case ci sono 3 possibilità differenti per salvare la propria abitazione dalla demolizione anche nel caso in cui si parlasse di abusivismo. Casi limitati poiché estremi, che vengono comunque tutelati dallo Stato nonostante siano nel torto.
Soluzioni per evitare l’ordine di demolizione per abusivismo
1. La sanatoria edilizia
Una delle prime soluzioni da valutare è la sanatoria edilizia, ovvero il provvedimento che consente di rendere legale un immobile costruito senza permesso, attraverso il pagamento di una sorta di multa. Non tutte le costruzioni possono essere sanate, è sempre necessario farsi aiutare da professionisti perché bisogna rispettare determinati requisiti urbanistici e ambientali. In generale, per ottenere la sanatoria, è fondamentale presentare una domanda specifica al Comune di riferimento e pagare gli oneri richiesti. È una strada percorribile solo se l’abuso non è considerato troppo grave o incompatibile con le norme vigenti.

2. L’impugnazione dell’ordine di demolizione
Nei casi di errore, se si ha la documentazione per dimostrare che l’ordine di demolizione sia stato emesso ingiustamente, si può presentare un ricorso al TAR o al Consiglio di Stato. Ovviamente il ricorso deve essere ben argomentato e supportato da documentazione adeguata, motivo per cui è consigliabile affidarsi sempre a un avvocato esperto in diritto amministrativo. A stabilire il principio di proporzionalità è la Corte di Cassazione con la sentenza 32869/2022.
3. Bloccare la demolizione se sono presenti in casa soggetti fragili
Un altro modo per cui è possibile, per legge, bloccare un ordine di demolizione è la presenza di un soggetto fragile, quindi con disabilità gravi, o senza risorse economiche, nella casa dove si è realizzato l’abuso.