Più di 500 euro al mese per i cittadini che riescono a dimostrare di non avere alcuna entrata economica. Come funziona l’importante agevolazione
Per quanto i periodi economicamente più difficili come quello della pandemia o quello immediatamente successivo allo scoppio della guerra tra Russia e Ucraina si stiano lentamente allontanando, di fatto le conseguenze di tali sconvolgimenti storici, politici ma anche e soprattutto economici sono ancora tangibili. I prezzi di molti beni di prima necessità, infatti, si sono mantenuti alti e in alcuni casi proseguono nella loro salita, mentre gli stipendi sono sempre uguali a sé stessi.
Per sostenere la cittadinanza in questo periodo così delicato, il governo italiano da qualche anno propone dei bonus e delle agevolazioni dirette proprio alle fasce più fragili e al sostegno per quanto riguarda alcune spese necessarie ed ingenti. Oggi parliamo dei 500 euro al mese erogati per chi riesce a dimostrare di non avere introiti: modalità d’accesso e requisiti.
500 euro al mese per i più fortunati: chi può richiederli
La Legge di Bilancio 2025 non è ancora definitiva ma, dalle bozze che circolano in questi ultimi giorni, si prevede che tra le altre misure l’anno prossimo potrebbero aumentare anche le pensioni minime, cioè quegli importi garantiti dallo Stato a tutti i cittadini che percepiscono un cedolino troppo basso per poter vivere una vita dignitosa. Per ottenere la pensione minima è necessario, come per quella di vecchiaia, aver compiuto 67 anni e aver versato almeno 20 anni di contributi: chi la percepisce già e chi inizierà a riceverla nel 2025, però, godrà di un bell’aumento.
In base alla rivalutazione annua, nel 2025 le pensioni si prevede che aumenteranno dell’1,6%. Tale percentuale, se confrontata con il 5.4% del 2024 e l’8.1% del 2023 è molto bassa; bisogna però considerare che, sempre per il prossimo anno, il governo ha in programma una rivalutazione del 120% delle pensioni minime. Se per il 2024 la minima è di 614,77 euro, quindi, nel 2025 aumenterebbe a 625,83 euro, con un aumento di circa 11 euro al mese.
Non tutti i partiti, però, sono d’accordo con questi importi. Forza Italia, infatti, proporrebbe un aumento delle minime fino a 650 euro al mese: questa operazione comporterebbe una spesa da 1 miliardo di euro che, secondo il partito, sarebbe recuperabile dalla rimodulazione delle tax expenditures, cioè quelle agevolazioni fiscali che riducono il prelievo ai contribuenti. In ogni caso, la percentuale di rivalutazione scenderebbe al salire dell’importo: più si percepisce di pensione, quindi, meno questa aumenterà.