Cosa c’è dietro l’aumento dei controlli fiscali che sta mettendo in allarme migliaia di contribuenti? Un nuovo strumento è stato potenziato, ma non tutti ne parlano. Il suo obiettivo è chiaro, eppure molti rischiano di sottovalutarlo.
Tra incroci di dati e sorveglianza internazionale, il Fisco cambia passo. Una novità che riguarda anche chi ha sempre pensato di essere al sicuro.

Se pensi che avere un debito col Fisco sia un dettaglio trascurabile, potresti dover rivedere tutto. Le regole stanno cambiando, e i segnali non sono da ignorare. Anche chi ha chiuso la partita IVA da tempo potrebbe ricevere presto una chiamata inattesa.
Stamattina ho mandato un messaggio a tutti i miei clienti. Non era la solita email sulle scadenze o le fatture, ma un avviso urgente. Dopo più di trent’anni da commercialista, capisco quando è il caso di suonare il campanello d’allarme. E stavolta è arrivato forte e chiaro da un’audizione in Senato: il Fisco ha deciso di fare sul serio con un nuovo sistema di controllo fiscale chiamato evasometro.
Non è uno spauracchio né una novità assoluta, ma ora è diventato uno strumento concreto e potente. E soprattutto, non guarda più a tutti, ma a chi ha davvero qualcosa da nascondere. Ho pensato subito a chi, tra i miei clienti, ha lasciato qualche cartella esattoriale aperta, ha chiuso la partita IVA velocemente, o magari ha qualcosa fuori dall’Italia che non ha mai comunicato. Ora più che mai, serve fare chiarezza.
Il nuovo evasometro cambia le regole del gioco
Il nuovo evasometro è stato presentato dalla Guardia di Finanza e non è più una semplice idea in fase di test. Oggi può incrociare in tempo reale dati fiscali, flussi finanziari e informazioni estere. L’obiettivo? Individuare i contribuenti con debiti fiscali superiori a 50.000 euro e magari anche beni nascosti, soprattutto all’estero.

La vera novità è la frequenza: il monitoraggio avverrà ogni mese. Questo rende i controlli molto più efficaci e veloci. In pratica, chi ha una posizione fiscale incerta potrebbe finire sotto la lente in tempi strettissimi. E non si tratta solo di grandi evasori: anche chi ha commesso leggerezze o ha dimenticato qualche dichiarazione rischia grosso.
Grazie all’integrazione con strumenti come il Common Reporting Standard e il Silver Notice, il Fisco ha accesso alle banche dati di oltre 50 Paesi. Non serve più un’indagine approfondita per scoprire conti esteri: basta un’anomalia nei movimenti per far partire l’allerta. E una volta assegnato un punteggio di rischio fiscale, scattano gli accertamenti mirati.
A chi conviene davvero preoccuparsi
Non è più il tempo in cui si poteva chiudere una partita IVA e pensare di aver chiuso anche i conti con l’Agenzia delle Entrate. Il sistema punta dritto a chi ha risorse e non paga. Sono esclusi i casi di aziende fallite o società di comodo, ma chi ha fatto operazioni sospette o fittizie sarà facilmente rintracciabile.
Nel 2024 sono state già cancellate migliaia di partite IVA irregolari, e molti non si aspettavano un controllo così veloce. Il consiglio che do ai miei clienti è semplice: se hai pendenze o dubbi sulla tua posizione fiscale, affrontali ora. Perché questa volta il Fisco non aspetta.