Poste Italiane ha messo a disposizione dei propri clienti delle obbligazioni che rendono molto. Ecco quali sono e come fare per approfittare subito dei rendimenti a dir poco convenienti.
I risparmiatori di Poste Italiane sono soliti affidare i propri risparmi perlopiù investendo in Buoni Fruttiferi Postali. Tali prodotti finanziari, infatti, offrono dei rendimenti molto alti. Quello che non tutti sanno, però, è che la Società ha messo a disposizione dei propri clienti anche delle obbligazioni molto convenienti: esse, infatti, offrono rendimenti addirittura più alti di quelli dei vecchi Buoni Fruttiferi.
Scopriamo insieme quali sono tali obbligazioni, quanto rendono e per quale motivo non bisogna lasciarsele scappare. Grazie a questo investimento i vostri risparmi renderanno tantissimo.
Poste Italiane mette da tempo a disposizione dei propri clienti la possibilità di investire con l’acquisto di obbligazioni. Tale strumento è davvero conveniente anche se pochi lo sanno: esso, infatti, permette di moltiplicare i propri rendimenti e far fruttare il proprio denaro molto di più rispetto a quanto avviene con i classici Buoni Fruttiferi Postali.
Se questi ultimi offrono buoni tassi di rendimento e un rischio davvero insignificante, con le obbligazioni il rischio aumenta leggermente ma i rendimenti sono davvero molto più alti. Stiamo parlando proprio delle obbligazioni perpetue: esse non hanno scadenza formale e hanno cedola fissa del 2,625% fino al 24 giugno 2029.
Questo genere di bond è negoziato dalla Banca del Lussemburgo: se ne acquistassimo una oggi la pagheremo soli 85,68 centesimi di euro. Chiedendo un rimborso tra 8 anni si avrà un rendimento netto del 3,97%: un tasso davvero molto conveniente. Infine, circa la tassazione, essa è al 26% per lo Stato italiano.
A questo punto, viene da chiedersi per quale motivo tali obbligazioni risultino così convenienti. La prima cosa da specificare, in questo caso, è che per propria natura le obbligazioni perpetue possono essere liquidate solo nelle tre date di default. Inoltre, è l’emittente stesso e, in questo caso, Poste Italiane, a decidere se liquidarli o meno.
La prima data prevista, se acquistassimo tali strumenti oggi, sarebbe a giugno 2029: in questa data, qualora Poste non liquidasse quanto dovuto, riconoscerà agli obbligazionisti un’ulteriore cedola a 5 anni più un margine di 267,7 punti base. Tale cifra aumenta al passare delle date di default.
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